Natura morta con mortaio, olio su tela

Periodo: XX

Luigi Tibertelli, che si firmerà “Filippo de Pisis” in omaggio al suo illustre avo Filippo Tibertelli de Pisis, fu pittore, scultore, disegnatore, litografo, poeta, scrittore e saggista. Studiò alla Facoltà di Lettere dell’Università di Bologna, dove si laureò con una tesi sulla pittura ferrarese. Nel 1916 incontrò De Chirico, Savinio e Carrà, militari a Ferrara, subendo l’ascendenza della Metafisica. Nel 1919 conobbe a Milano Marinetti, a Bologna Cardarelli e Morandi, a Roma lo scrittore Giovanni Comisso. L’anno successivo pubblica il romanzo autobiografico Il Signor Luigi B. e tenne la sua prima personale a Roma alla Casa d’arte Bragaglia. A partire dagli anni Venti si dedicò sempre più asssiduamente alla pittura. Nel 1925 si trasferì a Parigi, dove rimase fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, diventando uno degli Italiens de Paris e studiando gli Impressionisti e i Fauves. Di ritorno dalla Francia visse prima a Milano e poi, in seguito al bombardamento del suo studio nel 1943, a Venezia. Partecipò a numerose Biennali veneziane, dal 1926 alla personale del ’48,e a Quadriennali romane.

La Natura morta con mortaio risale al prolifico anno 1940, al ritorno di de Pisis dal soggiorno parigino. L’opera, emblematica della piena maturità dell’artista, riflette il completo superamento dei retaggi impressionisti e fauves, ormai assorbiti e rielaborati in forme autonome. Gli oggetti sono geometricamente disposti sulla tela, legati da un saldo equilibrio compositivo. Le tinte sono ridotte ad una gamma essenziale e il segno è alternativamente rettilineo e marcato oppure irrequieto e tremolante, caratteri tipici del lessico di de Pisis.

Filippo de Pisis (Ferrara, 1896 - Milano, 1956)



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