Noli me tangere, affresco staccato

Periodo: XIV

L’affresco staccato proviene dalla chiesa di San Felice e Regolo, acquistata dalla Cassa di Risparmio, che ne fece la sua sede, nel 1864, dopo che da circa 80 anni era divenuta edificio profano. Di antichissima fondazione (la prima attestazione risale al 1070), la chiesa, che nasce come cappella aperta connessa ad un ambiente chiuso trapezoidale, doveva essere dotata di arredi importanti e di dipinti murali nelle volte e nei sottarchi. Tali dipinti andarono però perduti alla fine del Settecento durante i lavori di tasformazione della chiesa in Curia Arcivescovile e nessuna fonte ricorda l’affresco con il Noli me tangere.

Solo di recente è stata avanzata l’attribuzione del dipinto a Getto di Jacopo del quale conosciamo un’unica opera, la tavola raffigurante Sei santi firmata e datata, conservata nel Museo di San Matteo. Con tale dipinto, il Noli me tangere dimostra strette analogie, specie nella figura di San Giovanni Battista che presenta gli stessi peculiari tratti fisiognomici del Cristo risorto: gli occhi allungati ridotti a fessure, la bocca e le orecchie minuscole. La superficie pittorica dell’affresco è piuttosto consunta e nella figura della Maddalena si rilevano i tratti sottostanti della sinopia.

 

Getto (Ghetto) di Jacopo, Pisa, documentato dal 1386 al 1405



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