Atleta a riposo, scultura in bronzo

Periodo: XX

I caratteri salienti della sua scultura emergono fin dagli anni Trenta e Quaranta in una serie di opere, per lo più busti che ritraggono gente comune, personaggi umili incontrati per le strade di Volterra, nobilitati attraverso un impianto scultoreo di ascendneza classica, con pose ferme e volumi ben definiti, trattato con un realismo che delinea i lineamenti lineamenti fisiognomici e trasmette l’indole psicologica dell’effigiato. Consortini non rinuncia ai richiami della tradizione scultorea trecentesca e rinascimentale toscana. Dagli anni Cinquanta rivolge l’attenzione anche al mondo dello sport, riproducendo il dinamismo degli atleti in azione. Accanto a questa ricerca di movimento si contrappone con figure colte in pose plastiche, come l’Atleta a riposo, del 1976, dove la definizione dei volumi lascia il posto al modellato abbozzato

Raffaello Consortini (Volterra, 1908 - 2001)



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