Le vedute pisane

I primi disegni di mano di mademoiselle De La Morinière raffigurano vedute dei Lungarni ripresi dalla parte di tramontana dal balcone dell’appartamento di Jean-Baptiste-Etienne Poussielgue situato in Palazzo Parra, accanto a Palazzo Agostini. Dalla camera dell’appartamento del nonno, l’artista francese poteva abbracciare con lo sguardo i tre ponti, che ai pisani indicavano i monti, la città e il mare. Si distinguono per gli inediti punti di vista anche i monumenti, le chiese e i palazzi di maggior interesse che affacciano sul lungarno.

Queste vedute, come è stato giustamente notato, si configurano come “il Generalbass nella […] formulazione di immagine della città” dell’artista francese, che almeno in questi disegni si dimostra in linea con la tradizione figurativa del tempo, avvertibile negli struggenti “tramonti affocati che ricordano gli acquerelli di John Robert Cozens o le impenetrabili nebulosità di turneriana memoria”. Nonostante ciò, mademoiselle De La Morinière non dimentica di offrire uno spaccato di vissuto quotidiano, annotando “anche il faticoso lavoro dei tiratori di alzaie, gli occasionali venditori che, armati di stadera, offrono modeste mercanzie e perfino i perdigiorno che dalle spallette indugiano ad osservare le acque del fiume”.  

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