Nudo femminile, litografia

Periodo: XX

Nato a nel 1913 a Graniti in provincia di Messina, si diplomò all’Accademia di belle arti di Perugia nel 1932. Non ha avuto maestri che ne hanno segnato il linguaggio in maniera decisiva: da ritenersi occasionale l’incontro con Arturo Martini. Dalla metà degli anni Trenta, trasferitosi a Roma, presso la cui accademia avrebbe insegnato a lungo, Mazzullo cominciò a esporre alle Quadriennali di Roma e alla Biennali di Venezia, che segnano l’esordio di una carriera costellata da numerose espozioni collettive e personali in tutto il mondo nonché numerosi premi e riconoscimenti tra cui si ricorderà la Medaglia d’oro conferitagli dal Senato della Repubblica nel 1966. Negli anni Settanta lo scultore si trasferì a Taormina, e nel 1980 decise di donare una serie di sue sculture a questo comune. Nacque così la Fondazione Mazzullo, ente tutt’oggi funzionante. Mazzullo è morto nel 1998.  

Scultore deciso, potente e scultore anche nel disegno; Mazzullo scolpisce le figure anche quando usa le tecniche grafiche, che occupano uno spazio fondamentale nella sua ricercae per tutta la sua carriera. Superato il recupero e la rilettura di una certa fase del futurismo, che contraddistingue l’immediato dopoguerra e soprattutto gli anni Cinquanta, il linguaggio di Mazzullo si attesta sulla riflessione intorno ad alcuni temi principali che hanno segnato la sua carriera: la figura di Cristo, l’immagine della donna, contadina, popolana, ragazza, madre. Questo nudo femminile si iscrive in questa fase di meditazione continua e più pacata, in cui il segno, pur conservando la sua forza incisiva diviene più selettivo: Lo straordinario Nudo femminile oggetto di questa litografia sa di studio da modella, quasi di posa d’accademia, nel ricercato e quasi sofisticato hanchement, il braccio destro poggiato su una cubatura che costruisce un invaso spaziale strutturato e consistente, il sinistro ripiegato dietro la testa, col corpo che scivola diagonalmente lungo il foglio. Una figura che si pone a via mediana tra la ieraticità e la naturalezza. 

Giuseppe Mazzullo (Graniti, Messina, 1913 - Taormina, 1998)



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