Ponte alle Gondole, olio su tavola
Ponte alle Gondole è un'opera di notevole solidità costruttiva e segnata da un gioco delle masse che richiama Ardengo Soffici. La tavola è da identificare con una delle cinquanta opere composte per la personale pisana dell'artista del 1932.
Fine di un giorno, olio su tavola
Fine di un giorno venne presentato da Pizzanelli alla II Mostra del Sindacato pisano artisti nel 1931, sebbene un cartellino sul retro ne indichi una sua precoce redazione nel 1920. L'opera raffigura probabilmente uno scorcio della pineta di Vecchiano non troppo distante da Torre del Lago, ritratto con un senso
Veduta (Vicolo di Pisa), olio su tavola
La Veduta, databile agli anni Quaranta, raffigura una strada di Pisa costruita secondo un senso cubico delle cose. Il dipinto testimonia la tendenza di Pizzanelli di non circoscrivere l'iconografia pisana ai monumenti più noti, allargandola a situazioni diverse, dove potessero risaltare i valori pittorici più che l'affezione per il soggetto.
Giardino Scotto, olio su tela
L'opera in esame è da identificare con quel Giardino Scotto che Pizzanelli presentò alla IX Sindacale Pisana del 1938. Nel primo Novecento il Giardino Scotto fu ritratto spesso dai pittori pisani (lo stesso Pizzanelli ne ha dipinto varie versioni), probabilmente affascinati da quell'atmosfera appartata grazie alle mura in laterizio, ma
Paese pisano, olio su tela
La tela raffigurante il Paese pisano è stata di recente datata alla metà degli anni Trenta. E' certamente uno dei paesaggi più laconici di Pizzanelli, che probabilmente ha tentato la misura di Moses Levy.
Giornata di libeccio, olio su cartone
Il dipinto Giornata di libeccio è da identificare in quello di identico soggetto presentato da Pizzanelli all'VIII Mostra Sindacale d'Arte di Pisa nel 1937-38. L'opera riproduce le baracche di legno di uno dei bagni di Marina di Pisa, investigate attraverso valori spaziali e architettonici.
Polittico di Agnano, tempera su tavola
La formazione di Icilio Federico Joni ebbe luogo in una delle botteghe senesi, dove potè imparare il mestiere di doratore ed entrare in contatto con il mondo degli antiquari e delle opere d'arte antica. Completò il suo percorso professionale con la frequentazione, sia pure saltuaria, dell'Istituto di Belle Arti di
Testa di portatrice di legna, olio su tavola
Ferruccio Pizzanelli frequentò la Scuola d'arte di Lucca e in seguito l'Accademia di Belle Arti di Firenze, in cui si diplomò orientandosi verso le arti applicate. Questa propensione lo portò nei primissimi anni del Novecento a dedicarsi alla lavorazione artistica del cuoio, affinata durante un lungo soggiorno milanese. Nel 1913
Grande siepe, olio su tela
Paolo Lapi ha intrapreso la sua carriera artistica nel 1957, inizialmente con una pittura fondata sulla tradizione toscana naturalistica e post macchiaiola, presto abbandonata per orientarsi verso tematiche e tecniche di avanguardia.
Giovanni Omiccioli aderì alla Scuola Romana dal 1928. Tra il 1941 e il 1945 eseguì la serie di dipinti espressionisti definita Orti. In questi stessi anni fu anche attivo politicamente in senso antifascista; nel 1945, dopo la Liberazione, fu autore insieme a Mafai, Afro e Guttuso della prima testata dell'











