Ritratto di Francesco Orsini, olio su tela
Il Ritratto di Francesco Orsini, pur mancando una datazione precisa, sembra ascrivibile ad una fase decisamente iniziale della carriera di Rosi, quando la cultura toscana di matrice accademica, del resto mai abbandonata totalmente, era ancora predominante e quasi esclusiva nell'ambito della sua formazione.
Le campagne pisane
Si tratta del primo disegno di un nucleo costituito da tre fogli eseguiti da mademoiselle De La Morinière il 10 luglio 1837. Tutti e tre i disegni rappresentano alcuni scorci della via di Asciano più una veduta delle campagne di Corliano.
Le vedute sangiulianesi
Questi schizzi tratteggiati a matita rappresentano le vedute di San Giuliano Terme, il piccolo borgo situato alle falde nord-occidentali del Monte Pisano sulla via per Lucca.
Veduta di Parigi, olio su tela
La seconda Veduta di Parigi in Collezione offre uno scorcio più ravvicinato della Parigi della metà del secolo scorso: il primo piano è questa volta occupato dall'alta torre, immersa nell'elemento vegetale e incorniciata da una schiera di palazzine sinteticamente rappresentate.
Natura morta, olio su tela
Un candelabro, elemento ricorrente nelle nature morte del Rosi, e un vaso dai profili irregolari accompagnano oggetti dal valore sacrale, cioè un rosario in primo piano ed un piccolo dipinto dove è possibile riconoscere, nonostante i tratti sintetici e abbozzati, una Madonna con il Bambino e due santi.
Le vedute pisane
I primi disegno di mano di mademoiselle De La Morinière raffigurano vedute dei Lungarni ripresi dalla parte di tramontana dal balcone dell'appartamento di Jean-Baptiste-Etienne Poussielgue situato in Palazzo Parra, accanto a Palazzo Agostini.
Veduta di Parigi, olio su tela
Nel 1950 Mino Rosi ottenne dal governo francese una borsa di studio per un soggiorno parigino, finalizzato ad ampliare la sua formazione. L'annosuccessivo, seguendo una linea già perseguita negli anni precedenti, Rosi si dedicò all'organizzazione di una mostra internazionale d'arte: il "Premio Parigi" tenutosi a Cortina d'Ampezzo nell'estate del 1951.
Pisa distrutta dalla guerra: la chiesa di Sant’Antonio, olio su tela
Nella Chiesa di Sant'Antonio vive lo stesso principio della tela di Via Cristoforo Colombo in Collezione: unico attore sulla scena è l'architettura in tutto il suo drammatico decadimento. Vale la pena ricordare gli schizzi eseguiti dall'autore relativi a questo soggetto: due delle tre immagini inquadrano la chiesa di scorcio, testimoniando
Litografie
La produzione litografica di Viviani occupa all'incirca l'ultimo decennio dell'attività dell'artista: i temi, i soggetti delle sue meditazioni rimangono in gran parte invariati, ma le possibilità espressive insite nell'uso del colore che la Litografia gli permetteva lo attrassero in profondità, forse inducendolo a pensare di poter in questo modo raggiungere











