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Miriam Abu Salem, Università della Campania
Auditorium di Palazzo Blu
19 novembre 2020, ore 17,30
La questione della condizione femminile nell’islam è particolarmente complessa. Per comprenderla adeguatamente occorre affrontarla attraverso una doppia chiave di lettura, la prima legata all’impianto fideistico proposto dall’islam e la seconda concernente la posizione giuridica e sociale della donna negli ordinamenti statali. Sotto quest’ultimo profilo è necessaria un’ulteriore distinzione. Nei contesti in cui il diritto secolare e il diritto religioso tendono a sovrapporsi, come nel caso degli Stati islamici, la trasformazione dell’islam da fine verso cui tendere a strumento attraverso cui veicolare una determinata visione del mondo o un’identità nazionale, fa sì che il riferimento al dato religioso diventi un modo per giustificare la ‘concessione’ o il diniego di determinati diritti. Diversa è la situazione nei paesi occidentali, dove la questione si pone, nel quadro del binomio donne-religioni, alla luce della considerazione del principio di uguaglianza tra i generi e della necessità di operare un doveroso bilanciamento con il principio di libertà religiosa e di autonomia confessionale.
Miriam Abu Salem è ricercatrice presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Tra i suoi principali interessi di ricerca è possibile annoverare la condizione femminile nei diritti religiosi, il rapporto tra cibo, diritto e religioni e l’attività concordataria della Santa Sede.