Gipi. Storie d’artista


Nel 2019 Gian Alfonso Pacinotti, in arte Gipi, è stato il protagonista della mostra estiva di Palazzo Blu. La selezione di tavole, tratte da alcuni dei suoi maggiori successi, ha proiettato i visitatori in un susseguirsi di storie avvincenti. In Esterno Notte, l’artista ha fatto emergere dal fondo azzurro delle tavole, come lacerti di memorie personali, le storie di personaggi anonimi di un microcosmo indefinito, ma familiare a tante vicende che ognuno di noi ha conosciuto. Nell’opera successiva, Appunti per una storia di guerra, con il ricorso a colori più tenui, Gipi ha restituito la vicenda di tre ragazzi di strada, tra cui il suo alter ego Giuliano, alle prese con il passaggio dall’adolescenza alla maturità, in un piccolo paese, dove è in corso una guerra. In unastoria, nella fusione tra le vicende personali dello scrittore Silvano Landi (alter ego dell’artista), e quelle del bisnonno Mauro, Gipi ha rappresentato, invece, un drammatico viaggio interiore. Il tono lirico del racconto ha trovato la perfetta corrispondenza visiva nelle immagini della stazione di servizio e dell'albero spoglio. A chiudere il percorso, La terra dei figli è stata una sorta di cronaca, in bianco e nero, della fine della nostra civiltà. In questo desolato mondo, dove pochi sanno leggere, la massa è manipolata e ridotta all’utilizzo di un gergo stereotipato. L’unica speranza per il protagonista Lino è scambiare la memoria del padre, contenuta in un diario, che però non sa decifrare, con la libertà di fuggire da un destino di sottomissione. Le vicende narrate da Gipi, nel coniugare dati intimi a episodi di vite anonime, hanno restituito il volto collettivo di un’umanità alle prese con il duro mestiere di vivere. Sempre in bilico tra perdizione e riscatto.