Un’immagine sorprendente. Paladino tra arte e letteratura


Mimmo Paladino si è definito un pittore prestato alla letteratura e di conseguenza ha concepito la sua incursione nel mondo dell’illustrazione come totalmente libera da regole e canoni. Avvicinandosi alle tavole esposte nel 2015 a Palazzo Blu, lo spettatore era trasportato dentro a prospettive figurative insolite e coinvolgenti. Paladino si è trovato di fronte all’arduo compito di dover raccontare, in parallelo alla scrittura, alcuni capisaldi della letteratura internazionale. La libertà con cui opera, si origina dalla convinzione che i testi letterari possono offrire chiavi interpretative inesplorate con cui vengono messi in evidenza una parola o un passaggio. L’artista della Transavanguardia realizza, dunque, delle vere e proprie visioni pittoriche che sottolineano il carattere di un personaggio o l’atmosfera che si percepisce in un passaggio del testo. Insieme a quello formale, non da meno è l’aspetto tecnico, costituito da un’esplosione di colori e linee declinate tramite l’utilizzo di variegate tecniche. Il viaggio avventuroso di Marco Polo è inquadrato in cornici xilografiche colorate, mentre le mutazioni delle “Metamorfosi” di Ovidio sono affidate esclusivamente al segno grafico e vibrante della china. Nell’Orlando Furioso Paladino combina più tecniche coniugando colori chiassosi a elementi schematici, come nella Pazzia di Orlando, in cui le lettere posizionate confusamente rappresentano la mente del cavaliere. Mimmo Paladino nelle sue tavole è riuscito a sorprendere chi le guarda, rendendo possibile dare una lettura diversa della pagina illustrata.