A partire dal XIX secolo, in seguito al colonialismo europeo, il mondo islamico ha ripreso la categoria di “crociata” come chiave interpretativa dell’atteggiamento dell’Occidente nei suoi confronti. La posizione è stata rafforzata dopo gli attentati dell’11 settembre, quando il presidente americano George W. Bush non ha mancato di ricorrere a questo stesso termine per definire la sua politica. Al contempo l’istituzione che aveva gestito le crociate storiche – la chiesa cattolica – ha cominciato una profonda revisione del suo passato. Il ripensamento è culminato nel documento firmato nel febbraio 2019 a Abu Dhabi da papa Francesco e dal grande imam Ahmad Al-Tayebb. Il dialogo, la fratellanza tra tutti gli uomini, l’impegno per la pace vi appaiono come elementi cardinali di entrambe le religioni. Ma fino che punto l’Occidente ha abbandonato mentalità di “crociata” verso il mondo islamico?
Daniele Menozzi (Reggio Emilia, 1947) è professore emerito alla Scuola Normale Superiore di Pisa, socio dell’Accademia dei Lincei e membro del Consiglio scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana-Treccani. Tra le sue pubblicazioni Chiesa, guerra e pace nel Novecento Bologna, 2008; Chiesa e diritti umani, 2012; Da Cristo Re alla città degli uomini. Cattolicesimo e politica nel ‘900, 2019; “Crociata”. Storia di un’ideologia (Carocci, 2020).