Tom Phillips Dante’s Inferno: Introduzione alla Mostra di Alberto Casadei


Tom Phillips Dante’s Inferno
Mostra promossa da Palazzo Blu - Fondazione Pisa, Società Dantesca Italiana e Comitato Nazionale per Dante700
A cura di Giorgio Bacci
In occasione del settimo anniversario della morte di Dante, Palazzo Blu insieme alla Società Dantesca Italiana presenta una mostra che ricorda Dante Alighieri attraverso le opere grafiche di Tom Phillips, l’artista londinese che tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta si è cimentato in una versione in inglese della Divina commedia, in cui la traduzione era accompagnata da 139 illustrazioni dello stesso Tom Phillips, che costituiscono un vero e proprio commento visivo alle terzine dantesche. L’opera, edita in 180 copie, è stata stampata da Talfourd Press di Londra nel 1983, seguita poi nel 1985 da una versione economica, intitolata Dante’s “Inferno”.
Le immagini in mostra, tratte dalla sontuosa edizione del 1983, sono eccezionalmente presentate nella serie completa. Redatte con le più svariate tecniche (serigrafia, incisione, litografia, mezzatinta, ecc.), testimoniano la fervida vena creativa dell’artista. Tutte insieme nelle sale di Palazzo Blu le stampe offrono un affresco polifonico attraverso cui la Divina commedia, ancora una volta, assume significati nuovi e inaspettati.


Tom Phillips (Londra, 1937), è oggi tra gli artisti più importanti a livello internazionale, in grado di spaziare dalla scultura alla pittura, dalla grafica all’illustrazione, mostrando i segni di un talento versatile e acuto, pronto a dialogare con la storia contemporanea e la grande arte del passato e del presente. Formatosi come studioso di letteratura anglosassone, durante l’università a Oxford Phillips diviene presto assiduo frequentatore dei circoli culturali rivolti al teatro, alla musica e ai film. Nello stesso periodo studia disegno alla Ruskin School of Art e prende parte alle lezioni di Edgar Wind dedicate all’iconografia dell’arte rinascimentale. Altro snodo decisivo sono certamente le ‘evening classes’ tenute da Frank Auerbach alla Camberwell School of Art, una delle ultime scuole in cui è preminente il disegno dal vero. Autore anche di brani musicali presentati in numerosi festival internazionali, le sue opere sono conservate nei maggiori musei di tutto il mondo, tra cui la Tate Gallery, il British Museum e il Victoria and Albert Museum di Londra, il Museum of Modern Art di New York, il Philadelphia Museum. Nel corso degli anni gli sono state dedicate mostre personali a Londra, Parigi, New York, Rotterdam, Milano (solo per citarne alcune).

La mostra, allestita negli spazi espositivi di Palazzo Blu, sarà visitabile non appena le normative sanitarie permetteranno la riapertura dei musei.
Per informazioni su aperture, visite guidate e orari visitare il sito palazzoblu.it