Francesco Martinelli con Fat Fingers Sax Quartet
Il sassofono ha una storia legata a doppio filo con quella del jazz, diventandone quasi il simbolo iconografico a livello internazionale. Ad accompagnare Francesco Martinelli nel racconto di questa doppia storia sarà il quartetto di sassofoni Fat Fingers Sax Quartet formato da Rossano Emili, Moraldo Marcheschi, Renzo Cristiano Telloli e Alessandro Rizzardi.
Fat Fingers Sax Quartet La formazione musicale, composta da Moraldo Marcheschi (sax soprano), Renzo Cristiano Telloli (sax alto), Alessandro Rizzardi (sax tenore), e Rossano Emili (sax baritono), riunisce musicisti che lavorano insieme da molti anni. Li accomuna, tra le altre cose, l’aver militato nelle file della Barga Jazz Orchestra e in diverse formazioni ad ampio organico. Si tratta di una sezione sax ben affiatata che, per questo progetto, si affranca dalla sezione ritmica accettando la sfida dell’autosufficienza ritmico-armonica. Una ricerca che richiede grande intesa e concentrazione, ma permette al gruppo di esplorare a fondo le sonorità timbriche dei propri strumenti. Gli arrangiamenti e le composizioni originali spaziano da brani di ricerca e contaminazione tra i generi (classico, folkloristico, swing, jazz) a pezzi più mainstream nel solco della tradizione jazzistica. Tra gli autori più rivisitati, Thelonius Monk, Duke Ellington e Gerry Mulligan.
Francesco Martinelli è una vera istituzione internazionale nell’ambito della storia del jazz. Francesco Martinelli è infatti impegnato fino dagli anni Settanta nella diffusione della cultura jazzistica in Italia come organizzatore di concerti, giornalista, saggista e traduttore, insegnante e conferenziere. Ha collaborato negli anni Settanta alla organizzazione delle memorabili Rassegne Internazionali del Jazz di Pisa, e in seguito ha promosso nella sua città concerti e rassegne tra cui La Nuova Onda, l’Instabile’s Festival, An Insolent Noise. Ha tradotto una dozzina di libri dall’inglese all’italiano, collaborando con Arcana, Il Saggiatore, EDT e con la pisana ETS per la collana Sonografie la cui più recente uscita è un volume su Steve Lacy. Insegna Storia della Popular Music al Conservatorio Bomporti di Trento e Storia del Jazz presso l’Istituto Musicale Mascagni di Livorno e la Siena Jazz University; a Siena Jazz dirige anche il Centro Studi sul Jazz “Arrigo Polillo”, la più ampia raccolta di libri, riviste e registrazioni di jazz in Italia, e dirige la collana di testi jazzistici in traduzione creata in collaborazione da EDT e Siena Jazz. In Settembre a conclusione di un vasto progetto internazionale promosso dall’European Jazz Network è stato pubblicato dalla inglese Equinox il volume “The History of European Jazz – The music, musicians and audience in context”, curato da Martinelli.
Nel periodo pandemico ha pubblicato su richiesta di Jazzahead!, la fiera internazionale del jazz di Brema, un articolo commissionato appositamente sulla storia del jazz e le emergenze sociali e sanitarie, mentre per lo Europe Jazz Network ha realizzato una ricerca storica sul ruolo della scena jazzistica come incubatrice di idee, tecniche e talenti per la popular music, di prossima presentazione.