MARLA STONE (Occidental College, Los Angeles e American Academy, Roma)
Negli Stati Uniti, dagli anni Settanta in poi l’Olocausto è diventato il simbolo indiscusso del male assoluto, con la metà degli anni Novanta come suo punto più alto in termini di ubiquità e di identità come fonte di educazione morale. Con l’apertura del U.S. Holocaust Memorial Museum nel National Mall nel cuore della capitale Washington (1993), con l’inserimento del tema nei curricula scolastici di molti stati, con un’ondata di prodotti della cultura popolare, la memoria dell’Olocausto è diventata un elemento centrale della identità nazionale americana e gli Stati Uniti hanno visto se stessi come i protettori di quella memoria. La cultura della memoria dell’Olocausto, i molti musei dal livello nazionale e quello locale, i molti memoriali che punteggiano il paesaggio, rivelano il posto centrale che la memoria dell’Olocausto ha nella psyche americana e nelle discussioni che ne contestano la centralità.
Marla Stone è docente di storia a Occidental College di Los Angeles e Mellon Professor of the Humanities presso l’American Academy di Roma. È una storica dell’Italia e dell’Europa contemporanea con particolare attenzione a temi come fascismo, autoritarismo e genocidio. I suoi libri includono The Patron State: Culture and Politics in Fascist Italy e The Fascist Revolution in Italy. È stata Fernand Braudel Senior Fellow all’Istituto Universitario Europeo di Firenze. È attualmente presidente della Society for Italian Historical Studies.