Sabato, 5 marzo 2022, ore 17:00
Urban Art, a Palazzo Blu la performance dell’artista 2501 parla di tempo. Nell’ambito della grande collettiva Attitude un nuovo appuntamento live
Sabato 5 marzo alle ore 17 a Pisa il maestro della controcultura milanese.
Prosegue fino al 3 aprile la mostra curata da Gianguido Grassi (Start Open Your Eyes)
in parallelo all’allestimento dedicato a Keith Haring
Un ponte tra due dimensioni, quella dello spazio, definita dall’azione pittorica, e quella del tempo: è la performance di 2501, artista milanese classe 1981 e grande conoscitore delle controculture, in programma sabato 5 marzo dalle ore 17 a Palazzo Blu, nell’ambito della grande collettiva Attitude, che raccoglie le opere di 45 nomi contemporanei dell’arte urbana. Il progetto è curato da Gianguido Grassi, realizzato da Start – Open you eyes e prodotto da Fondazione Pisa, con il patrocinio di Comune di Pisa, Provincia di Pisa, Regione Toscana, Consiglio Regionale della Toscana, con il sostegno di Università di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola Normale Superiore Sant’Anna.
L’ARTISTA_2501, al secolo Jacopo Ceccarelli, studia presso la Civica scuola di Cinema di Milano e completa un master in Comunicazione Audiovisiva al Nuovo Bauhaus di Weimar in Germania. L’interesse per le mappe, per lo spazio urbano/architettonico e le sue contraddizioni nella società post-capitalistica, per il flusso del tempo e le sue multiformi declinazioni, si compie in un’accezione formale estremamente eclettica attraverso il gesto, sospeso tra post-strutturalismo e post-situazionismo. Anni di formazione non accademica tra Milano e San Paolo del Brasile convergono in una riflessione sociale in costante dialogo con la topografia urbana: le opere di 2501 sono visibili in tutto il mondo, da Milano a Londra, NYC, Miami, Los Angeles, San Paolo, Detroit, Chicago, Atlanta, Ulan Bator, Kiev. Negli ultimi 20 anni ha esposto in Europa, Stati Uniti e Sud America in gallerie ed enti museali.
LA PERFORMANCE_“Credo che il mio lavoro – prosegue – parli principalmente del tempo. L’esperienza della pittura è intesa come rappresentazione visiva del tempo impiegato per crearla, e acquista significato nel suo divenire in relazione allo spazio fisico che la ospita. L’opera diventa la rappresentazione di un dato momento”. La Macchina, titolo dell’intervento di 2501 a Palazzo Blu, tratterà proprio di questo, disegnando un ponte tra la dimensione pittorica e quella del tempo, attraverso un software in grado di tradurre i segni sulla carta in onde sonore in tempo reale. La performance inaugura di fatto la nuova personale FOCUS dedicata a 2501, all’interno dell’allestimento di ATTITUDE, dopo quelle di 108 e Joys, che hanno lasciato “in dote” alcune opere a Palazzo Blu.