Bruno Pontecorvo. Da Pisa a Mosca un viaggio tra storia e scienza

30 Novembre 2024 - 9 Febbraio 2025

Il 24 settembre del 1993 moriva a Dubna, in Russia, Bruno Pontecorvo uno tra i più grandi scienziati del XX secolo.

Famoso per le sue geniali intuizioni e le scoperte nel campo della fisica fondamentale, il suo nome è legato in maniera indelebile alle vicende del neutrino, la particella elusiva che è stata cercata per due decenni prima di essere scoperta nel 1957. La sua teoria sulle oscillazioni di neutrino è una pietra miliare nella storia e nella evoluzione della scienza fisica. Ancora oggi, dalle sue idee e dai suoi esperimenti, la fisica fondamentale trova ispirazione per nuovi sviluppi e nuove scoperte.
Nato a Marina di Pisa il 23 agosto del 1913 in una importante famiglia ebrea di industriali tessili di origine romana, inizia gli studi di ingegneria a Pisa, per concluderli, su consiglio del fratello Guido, a Roma nel Regio Istituto di Fisica. Entrato a far parte del gruppo di Enrico Fermi, noto come “i ragazzi di Via Panisperna”, partecipa all’esperimento sul rallentamento dei neutroni che porterà il premio Nobel a Fermi nel 1938. In seguito, lavorerà in Francia con i coniugi Joliot-Curie, figlia e genero di Madame Curie, e poi, negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito. Nel settembre 1950, al termine di una vacanza in Italia, motivato dalla fede politica decide di trasferirsi segretamente, con tutta la famiglia, in URSS. Vi rimane all’insaputa del mondo occidentale fino al 1955 quando, in una conferenza stampa all’Accademia delle Scienze di Mosca, spiega ai colleghi e al mondo intero la sua scelta di diventare cittadino sovietico. Dopo 28 anni di assenza dall’Italia, vi ritorna per la prima volta il 6 settembre 1978, ma solo per pochi giorni, per festeggiare il 70esimo compleanno del suo vecchio amico Edoardo Amaldi, unico del gruppo romano di Fermi rimasto a lavorare in Italia.