La costruzione del sistema universitario nel Regno d’Italia

Domenica 26 ottobre, ore 11.00
Auditorium Palazzo Blu
Con Mauro Moretti

Il sistema universitario inizia a prender corpo già prima della proclamazione del regno d’Italia; e la politica universitaria dei governi liberali si confrontò con la complessa gestione di una ricca eredità storica, da riorganizzare in maniera non traumatica, e da far convivere con alcuni significativi elementi di innovazione. Nonostante decenni di dibattiti sulla riforma, il sistema, in concreto, fu retto soprattutto da cauti interventi normativi, e da articolate dinamiche fra centro e periferia, e pratiche pattizie, che in qualche misura intervenivano sul rigido centralismo statalistico fissato, sulla carta, dalla legge Casati. Gli esiti, per quanto criticati, non appaiono insoddisfacenti. Certo non dal punto di vista scientifico, con un rapido reinserimento, specie per alcune discipline, della cultura accademica italiana nei più qualificati contesti internazionali. Ma il sistema, tutto sommato, resse anche dal punto di vista della sua funzionalità istituzionale e sociale. Indubbiamente, però, l’accumulo di provvedimenti singoli, non sempre coordinati, rese via via più percepita l’esigenza di un riassetto, di un organico disegno di riforma.


Mauro Moretti (Roma 1956), è stato allievo dell’Università di Pisa e della Scuola Normale Superiore, dove è stato in seguito ricercatore. Dal 2002 insegna Storia contemporanea all’Università per Stranieri di Siena, dal 2010 come professore ordinario; nello stesso ateneo ha ricoperto vari incarichi accademici. Fa parte di organismi direttivi di riviste (“History of Universities”; “Rivista storica italiana”; “Ricerche di storia politica”; “Annali di storia delle università italiane”; “Archivio storico italiano”) e di gruppi di ricerca a livello nazionale ed internazionale. È membro dal 2015 e, dal 2020, presidente della International Commission for the History of Universities, ed è quindi componente dell’assemblea del CISH (Comitato Internazionale di Scienze Storiche); è socio effettivo dell’Accademia Toscana di Scienze e Lettere «La Colombaria» di Firenze e membro della Deputazione toscana di storia patria.