Antonio Niccolini si formò a Pisa tra Sette e Ottocento come pittore, nelle botteghe dello scenografo e quadraturista Pasquale Cioffo e in quella di Giovan Battista Tempesti. In quegli anni Niccolini, oltre alla redazione di numerose scenografie teatrali e di ricche decorazioni parietali, iniziò anche una proficua attività architettonica, siglata nell’ancora esistente scalone di palazzo Mosca. Trasferitosi nel 1807 a Napoli, venne nominato Architetto di Prima Classe di Casa Reale. In questa veste progettò le decorazioni del palazzo Reale di Napoli, ma soprattutto curò l’ammodernamento e la radicale trasformazione del teatro San Carlo, oltre che diventare l’assoluto protagonista delle principali trasformazioni architettoniche della Napoli della prima metà del XIX secolo.
Alessandro Gherardesca è stato il principale architetto operante a Pisa nella prima metà dell’Ottocento e tra i primi in Toscana. Dopo varie esperienze a Firenze e Siena nel 1815 si stabilì definitivamente a Pisa, dove esercitò l’attività di ingegnere e architetto, interessandosi tra l’altro anche alla progettazione di architetture effimere, di apparati festivie di architettura dei giardini. Nel 1822 venne poi nominato insegnante di Architettura e Ingegneria presso l’Accademia di Belle Arti di Pisa, di cui divenne Direttore nel 1838. Nel 1839 venne nominato ingegnere della Deputazione delle Opere di Pubblica utilità di Livorno.
L’Album costituisce il progetto non realizzato per la ristrutturazione del teatro edificato nel 1771 da Orazio Cecconi su commissione della famiglia Prini, e passato poi nel 1798 all’Accademia dei Costanti (l’attuale Teatro Rossi). Per Antonio Niccolini questa fu la prima vera e propria impresa architettonica, che funzionò come chiave di volta della sua carriera, fino a quel momento in bilico tra pittura e architettura. Anche per Alessandro Gherardesca il progetto, benché rimasto irrisolto, costituì un’ottima carta da visita, dal momento che egli da qui prenderà le mosse per intessere con l’aristocrazia locale quei proficui rapporti che gli saranno necessari per la sua maturità artistica. L’Album cartonato è costituito da 9 carte più una sciolta, occupate da numerose tavole.