Nacque nel 1908 a Viareggio, dove ha poi vissuto fino alla morte nel 1977. Fino al 1932 fu membro attivo, come poeta e pittore, del movimento futurista: conobbe Marinetti nel 1924; collaborò con Prampolini ai primi spettacoli di aerodanza a Parigi; espose a Fiuggi presentato da Balla, a La Spezia da Fillia; partecipò a mostre e spettacoli del Teatro degli Indipendenti di Bragaglia; fu tra gli ideatori del Premio di pittura “Golfo di La Spezia”; vinse il I Premio nazionale di poesia futuristica a Roma; dal 1927 iniziò voli spericolati in aereo con Guido Keller. Dopo il soggiorno parigino si aggregò al gruppo dei “Vàgeri” di Lorenzo Viani, col quale pubblicò il volume Sodalizio con Viani (1937). Ha pubblicato liriche, racconti, un romanzo, ha lavorato per giornali, riviste, uffici stampa, case editrici – curò per Mondadori l’edizione dei due ultimi libri di Mussolini -, ha realizzato documentari cinematografici e rubriche radiofoniche, ha fondato e diretto il Centro Versiliese delle Arti e la “Bottega dei Vàgeri”.
La Composizione qui presentata, premiata con l’acquisto nel 1964 alla rassegna “Grafica in Toscana” a Pisa, è un monotipo, una litografia tirata in un esemplare unico. A differenza delle fantasie colorate, in questo casola dialettica è tutta giocata tra il nero profondo, bitumoso, dell’inchiostro, e il giallo paglierino della carta: Krimer imbastisce una trama concitata e violenta, una caotica ragnatela segnica al limite dell’horror vacui, dalla quale ogni richiamo naturalistico pare assente, mentre trionfa una prepotente poetica del gesto che si traduce in un vortice di energia a stento costretta entro i limiti del foglio. Se nelle fantasie policrome si combinano le influenze dell’informe ldi un Fautrier o di un Wols con le novità americane del dripping e dell’action painting, nel nostro monotipo il richiamo a Pollock è preponderante, con un esito non sterilmente imitativo ma interiormente rivissuto.