Lasciò con la famiglia, a un anno dalla nascita, la Sicilia per Genova, ed ebbe un’infanzia in precarie condizioni economiche. Dopo le scuole elementari iniziò un apprendistato nelle bottege di marmisti e poi in uno studio di scultura, frequentando corsi di disegno alle scuole serali. Espose per la prima volta nel 1916 nella Società Promotrice di Belle Arti di Genova. Frequenta l’ambiente culturale ligure e nel 1922 conclude l’Accademia Ligustica di Belle Arti, anno in cui partecipa alla Biennale di Venezia, che lo vedrà presente diverse volte in seguito, con sale personali nel 1942 e 1952. Lì conosce Carlo Carrà e Adolfo Wildt, mente a Parigi nel 1925 e 1927, con Marino Marini, approfondisce la conoscenza di Rodin e Bourdelle, incontra Zadkine e frequenta artisti italiani, quali De Pisis, Tozzi, Campigli, Magnelli, de Chirico.
Nel 1926 è invitato alla prima mostra del Novecento Italiano a Milano e conosce Arturo Martini, che definice “primo maestro della mia vita di artista”. Negli anni Trenta la sua personalità è ormai già affermata; lascia Genova per Milano, dove nel 1934 ha la cattedra di scultura all’Accademia di Brera, di cui due anni dopo è nominato direttore. Presente alle più rilevanti esposizioni in Italia e all’estero, continua ininterrottamente fino agli anni Novanta la sua carriera ricca di riconoscimenti e prestigiose commissioni, pubbliche e private.
La sua scultura, baluardo dell’arte figurativa nel secolo delle avanguardie, esprime con sensibilità novecentesca un realismo di ascendenza classica, fondato sui canoni della statuaria greco-romana e sulla tradizione rinascimentale italiana. Una scultura quindi incentrata sulla figura umana, dove tra i temi più cari allo scultore troviamo quello delle danzatrici, sulle quali si concentra soprattutto dal 1970. Al mondo della danza, come affermò lui stesso “esempio sublime di bellezza femminile”, ha dedicato numerose sculture e opere grafiche, qui testimoniate nell’esempio di due litografie che ritraggono a figura intera due ballerine descrivendone naturalisticamente il corpo nelle sue forme più armoniche.