Giovanni Michelucci nacque a Pistoia il 2 gennaio 1891. La sua formazione si svolse tra il 1908 e il 1911 presso l’Istituto Superiore di Architettura dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, mentre nel 1914 conseguiva il diploma di professore di disegno architettonico. Superato il periodo della guerra dedicò alcuni anni alla direzione delle Officine Michelucci a Pistoia, aprendo anche una nuova attività per la fusione artistica del bronzo. Nel 1925 è a Roma dove, due anni dopo, sposò Eloisa Pacini, pittrice di famiglia pistoiese. Nel 1933 risultò vincitore al concorso per la stazione di Santa Maria Novella a Firenze. Il dopoguerra lo vide coinvolto in un altro tipo di esperienza, redazionale, con la pubblicazione della rivista La Nuova città. Negli anni ’60 gli vennero dedicate due mostre, una a Baden Baden (1963), curata da Dietrich Mahlow, un’altra (1967) al Los Angeles County Museum of Art, in cui vennero celebrate le opere di altri architetti italiani. Nel 1967 espose alla facoltà di Architettura del Politecnico di Torino i disegni per la ricostruzione del centro della città di Firenze. Nel 1972 venne premiato su decreto del Presidente della Repubblica, con la medaglia d’oro di benemerito della scuola, della cultura e dell’arte.
La copertura di due cave fa parte di una serie di circa un centinaio di schizzi realizzati da Michelucci tra il 1972 e il 1975 in occasione dell’iniziativa promossa dal Cenacolo culturale Arturo Dazzi di Carrara per celebrare il quinto centenario della nascita di Michelangelo. L’idea iniziale, legata alle suggestioni scaturite dal progetto del pittore di scolpire nella roccia un grande “colosso” che potesse vedersi dal mare prevedeva la realizzazione di una stele-monumento innalzata al mito michelangiolesco, ovvero la creazione di una grande sfera illuminata e illuminante, il più possibile vicina quindi a quanto immaginato dall’artista.