Nelle prime esperienze giovanili copia maestri antichi e lavorando nelle fabbriche di ceramica nella sua città natale apprende varie tecniche artistiche maturando un personale linguaggio decorativo, a cui abbina lo studio di pittura en plein air, con paesaggi locali ma anche ritratti di amici e nudi. Nel 1930 è il primo viaggio a Parigi per studiare gli impressionisti, Cézanne e il cubismo, mentre nel 1932 si trasferisce definitivamente a Roma dove si inserisce nell’ambiente culturale della Terza Saletta del Caffè Aragno.
Nella capitale il riconoscimento del pubblico per le sue opere è immediato, con commissioni ufficiali e iniziando la lunga serie di mostre personali e collettive in Italia e all’estero, con importanti premi e riconoscimenti. Partecipa a diverse edizioni della Biennale di Venezia dal 1936 e della Quadriennale romana dal 1935. Fin dagli anni Trenta inizia anche la sua attività di disegnatore e illustratore per riviste culturali e pubblicazioni che continuerà per l’intera carriera. A Pisa Gentilini espone nel 1979, al vertice di una carriera costellata di riconoscimenti internazionali, in una personale alla Galleria Macchi e a questa città dedica diverse pitture raffigurando i monumenti di Piazza dei Miracoli, che si inseriscono tra l’iconografia più tipica dedicata alle architetture di chiese, cattedrali e battisteri.