Nato a Milano ma di famiglia toscana, a Firenze frequenta l’Istituto d’arte, ma soprattutto studia le collezioni dei musei fiorentini. Al 1926 risale il primo dei suoi svariati soggiorni a Parigi, che gli permettono di approfondire direttamente la conoscenza della lezione impressionista, meditando sulla sua evoluzione nell’espressionismo. L’anno successivo iniziala lunga carriera di insegnante, a Padova, Monza, dove conosce Pio Semeghini, Arturo Martini, Marino Marini, a Venezia e dal 1945 all’Accademia di Brera. Partecipa la prima volta alla Biennale di Venezia nel 1930, e sarà presente in quasi tutte le edizioni fino al 1956, con una sala personale; alla Quadriennale romana esordisce nel 1931 e vi parteciperà fino al 1963. Nel 1938 è a fianco di Carrà, de Chirico, de Pisis, Morandi, col quale ha un lungo sodalizio, alla Cometa Art Gallery di New York per la mostra Anthology of Contemporary Italian Painting; nel 1939 partecipa alla seconda mostra di “Corrente” a Milano. Continua ininterrottamente una intensa produzione ricca di riconoscimenti e numerose esposizioni in importanti mostre internazionali.
La sua vasta produzione pittorica si concentra principalmente su nuclei tematici inerenti figure femminili, ritratte in intimistiche pose assorte e venate di malinconico silenzio, e le nature morte. Stilisticamente mantiene una certa autonomia dai vari movimenti artistici, con una pittura votata ad una apparente semplicità, di rigorosa strutturazione formale orchestrata su essenziali trame disegnative, sulle quali stende delicati accordi cromatici. Rilevante la produzione grafica, dai disegni ai pastelli, alle incisioni, dedicandosi anche all’illustrazione di testi letterari. Nella stampa in Collezione propone un nudo femmile disteso, un soggetto ricco di richiami alla trazione figurativa italiana, dalla Venere di Tiziano alle modelle di Modigliani, espresso con lineamenti e sensibilità di tratto propri di Salvadori.