Più “tradizionale” la Veduta, in cui un casolare, nascosto da piante e arbusti, si allinea ad altre piante a comporre la scansione centrale e mediana di un paesaggio colto ancora nel chiarore del giorno, che presenta i monti sullo sfondo e alcuni cespugli in primissimo piano. Nessun riferimento alla presenza dell’uomo in Alberi, soltanto una serie di piante di diversa altezza e specie che si susseguono in profondità, mentre nella Veduta tale presenza è avvertita unicamente dal casolare, tuttavia nascosto, quasi che avesse volutamente essere celato.
Le immagini emergono dall’infittirsi dei segni veloci, paralleli o a volte incrociati; sela mano è leggerissima in zone come la parte più bassa della porzione di cielo, in altre si fa pesante marcando il foglio fino a lasciare delle virgole scure e guizzanti che crea fitti contrasti tra chiarore e ombra. Di un disegno molto simile, intitolato Alberi, datato 1934, è stato detto: “Interessato alla resa atmosferica e alla trasparenza delle luci Soffici in questo caso ricorda i disegni di Medardo Rosso, alcuni dei quali conserva nella propria raccolta”; indicazione pertinente e utile, che può essere applicata anche a questo schizzo ed esteso alla Veduta, da riferire ad una analogomomento creativo e di ricerca. Gli alberi rappresentano un motivo molto caro all’autore, spesso trattato singolarmente, sia nei dipinti, che nei disegni, ed è probabile che questi lavori siano stati eseguiti direttamente au vif, dato che le linee scattanti ed espressive rimandano ad una sensazione di totale immediatezza, del resto tipica del procedere del Soffici, soprattutto paesista.