giovedì 15 febbraio 2024, ore 17.30
Auditorium Palazzo Blu
Con Bruno Manfellotto
Il compromesso storico, le stragi di mafia, il terrorismo, l’assassinio di Aldo Moro, la caduta del Muro di Berlino, Mani pulite, la fine dei partiti e la consacrazione di un uomo solo al comando… Cronaca di un trentennio che, nel bene e nel male, ha visto due grandi protagonisti, Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi: vite parallele che spesso si sono incrociate, quasi un passaggio di testimone tra l’ultimo “divo” della Prima Repubblica e il mattatore della Seconda. Con un interrogativo finale: che cosa resta di quella stagione?
Biografia
Bruno Manfellotto, napoletano, fa il giornalista da cinquant’anni. E ammette di essere stato molto fortunato perché ha vissuto ogni esperienza nella stagione di massimo fulgore della carta stampata: ha cominciato al quotidiano romano Paese Sera diretto da Arrigo Benedetti, un vero maestro; è stato chiamato al settimanale Panorama da Claudio Rinaldi – un altro che ha fatto scuola – nel ruolo di capo redattore centrale; lo ha seguito come suo vice direttore all’Espresso.
E poi è toccato a lui l’onere della direzione: alla Gazzetta di Mantova, il più antico quotidiano italiano; al Tirreno, allora il più diffuso dei locali; alla Direzione editoriale dei diciotto giornali locali del Gruppo Espresso-Repubblica e finalmente, per cinque anni, alla guida dell’Espresso.
Ha ideato e curato la mostra “La nostra storia – Sessant’anni in Italia e nel mondo attraverso le fotografie dell’Espresso” e molti libri per conto di Repubblica e dell’Espresso: sulla prima guerra mondiale, sul Sessantotto, sugli anni bui del terrorismo; le biografie di Kennedy, Berlinguer, Pasolini, Che Guevara; e una storia della sinistra italiana in quattro volumi.
Oggi continua a scrivere per giornali e libri, e spera di farlo per molto tempo ancora.