Dalla guerra fascista alla guerra civile

domenica 29 settembre 2024, ore 11.00
Auditorium Palazzo Blu

L’Italia entrò in guerra il 10 giugno 1940, dopo un periodo di cobelligeranza, con una situazione difficile dal punto di vista finanziario (pesavano sul bilancio dello Stato le spese sostenute nel quinquennio precedente per la conquista dell’Etiopia e la guerra di Spagna) e impreparata dal punto di vista militare, nell’illusione che si trattasse di un conflitto breve, ormai vinto, che offriva la possibilità di sedersi al tavolo della pace e partecipare alla divisione delle spoglie, soprattutto francesi.
In generale la condotta di guerra evidenziò carenze negli armamenti e nella visione strategica, e rese improponibile qualsiasi tentativo di conduzione autonoma (o “parallela”) della guerra da parte fascista: ovunque combatterono, gli Italiani furono costretti a dipendere dall’intervento tedesco a loro sostegno. Lo svolgimento della guerra dimostrò anche l’estraneità del popolo italiano, dopo un iniziale sostegno, a quella che non veniva considerata una guerra “nazionale”, ma “fascista”, e le sconfitte sui campi di battaglia portarono di conseguenza ad una valutazione sempre più critica di quel regime, alla cui responsabilità ora quei rovesci venivano addebitati, e provocarono la sua caduta il 25 luglio 1943.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre con le potenze alleate (una resa incondizionata dell’Italia), il conflitto continuò sul territorio nazionale, fra Tedeschi in lenta ritirata e Alleati, coadiuvati da un movimento di Resistenza, armata e no. Ma la nascita della Repubblica Sociale Italiana e la sua collaborazione con l’esercito nazista, soprattutto nella repressione contro le formazioni partigiane, le attribuì il carattere di guerra civile fra fascisti e antifascisti, una guerra che si sovrappose spesso a quella di liberazione nazionale.


Paolo Pezzino. E’ stato professore ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università di Pisa.
Dal giugno 2018 è Presidente dell’Istituto nazionale “Ferruccio Parri” – Rete degli istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea.