Domenica in musica
26 gennaio 2020 ore 11.00
Giampiero Sobrino, clarinetto
Andrea Dindo, pianoforte
Musiche di Donizetti, Verdi/Bassi, Poulenc, Milhaud, Shaw
Introduce Alessandro Cecchi
Si prosegue con l’esplorazione degli strumenti dell’orchestra e delle loro sonorità. Dopo il flauto, è la volta del clarinetto, cioè l’altro rappresentante nell’ambito dell’orchestra dei cosiddetti “legni”, che, accompagnati dal pianoforte ci sorprenderanno con il loro ampio repertorio che va dalla musica sinfonica classica come Donizetti, fino ad Artie Shaw del repertorio sinfonico del Novecento.
PROGRAMMA
Gaetano Donizetti, Concertino (Andante cantabile, Allegretto)
Giuseppe Verdi/ Luigi Bassi, Fantasia su temi dal Rigoletto
Francis Poulenc, dalla Sonata per clarinetto e pianoforte (Romanza, Allegro con fuoco)
Darius Milhaud, da Scaramouche (Brazileira)
Artie Shaw, Concerto (Allegro, Rubato, Swing)
Giampiero Sobrino, piemontese, si diploma giovanissimo in clarinetto col massimo dei voti e si impone da subito in importanti competizioni internazionali. Vincitore del Concorso di Stato per l’insegnamento, si è dedicato per un decennio all’attività didattica nei Conservatori, nella Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo e in Masterclasses in Italia, Francia, Spagna, Canada, Turchia e Taipei. Ha seguito attivamente simposi di direzione d’Orchestra e Fenomenologia della musica con illustri Maestri quali Carlo Maria Giulini e Serghiù Celibidache. A 20 anni è Primo clarinetto solista nella storica Orchestra Sinfonica della RAI di Torino e nella Filarmonica della stessa città, incarico che ricopre ininterrottamente fino al 1994. Attualmente è primo clarinetto dell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona. È stato inoltre scelto da G. Bertini per ricoprire il ruolo di Clarinetto Solista nell’Orchestra Filarmonica di Lisbona, da S. Celibidache per una importante tournée con la Schleswig-Holstein Orchestre e invitato a collaborare con le più importanti orchestre italiane. Ha lavorato con i più grandi Direttori e Compositori dei nostri tempi, fra cui Bernstein, Muti, Mehta, Sinopoli, Berio e per le sue riconosciute qualità tecniche e interpretative gli sono state dedicate le prime esecuzioni assolute dai compositori contemporanei come Colla, Galante e Bacalov. Si è esibito come solista nei più importanti Festival Internazionali. È stato applaudito nelle sale da concerto e nei teatri più famosi del mondo da New York a Seoul.
Andrea Dindo, pianista e Direttore, è stato allievo di Renzo Bonizzato, uno dei più assidui e meritevoli allievi di Arturo Benedetti Michelangeli, ha perfezionato gli studi pianistici per un triennio con Aldo Ciccolini, Andrzej Jasinski presso il Mozarteum di Salisburgo e Alexis Weissenberg, in seguito a selezione internazionale presso la masterclass di Engelberg (Lucerna). È stato allievo di Renato Dionisi per la composizione e di Piero Bellugi per la direzione d’orchestra. Premiato al Concorso di Musica da Camera di Parigi, ha tenuto concerti in prestigiose sale quali la Weill Recital Hall at Carnegie Hall di New York, la Pablo Casals Hall di Tokyo, per Radio France, la Wigmore Hall e la Royal Academy di Londra. Ha inciso per le etichette Agorà, Harmonia Mundi France, Velut Luna e JVC Victor Japan e per il mensile Amadeus in un’ integrale lisztiana del repertorio per violino e pianoforte. Ha debuttato in veste di Direttore d’orchestra all’ Auditorium Parco della Musica di Roma e successivamente diretto le orchestre del Teatro Olimpico di Vicenza , i Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra da Camera di Mantova, l’ Orchestra da camera di Brescia, l’Orchestra Filarmonica di Torino, l’ Orchestra della Svizzera Italiana, l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, l’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, con i solisti del Martha Argerich Project , la Filarmonica dell’Opera Italiana “Bruno Bartoletti”. È docente di Pratica del repertorio operistico e dirige il Laboratorio di Repertorio Lirico Orchestrale e arte scenica nell’alta formazione del Conservatorio “Bonporti” di Trento ed è titolare a contratto del Laboratorio Orchestrale del Conservatorio “F.Vittadini” di Pavia.
Alessandro Cecchi è ricercatore di musicologia nell’Ateneo pisano dal 2015. Ha conseguito a Firenze il diploma di pianoforte e la laurea in filosofia, a Cremona (Università di Pavia) il dottorato in musicologia. Le sue prime ricerche si sono concentrate sulla collaborazione di Adorno al Doktor Faustus di Thomas Mann. In seguito ha esplorato la teoria della forma musicale di Ernst Kurth («Studi musicali», «Il Saggiatore musicale»). Da un’espansione della ricerca sono nati il numero speciale “Schenker’s Formenlehre” da lui curato («Rivista di Analisi e Teoria Musicale») e la partecipazione al volume Rethinking Mahler (Oxford University Press). Per quanto riguarda la musica della seconda metà del ventesimo secolo ha pubblicato saggi su Britten (LIM), sui quartetti per archi di Scelsi (Brepols), sul teatro musicale di Berio (Pacini) e sulla presenza della cultura ebraica nella sua musica (Pisa University Press). Altre sue ricerche hanno riguardato la musica nel cinema italiano («Musica/Tecnologia», «The Journal of Film Music», «Biblioteca Teatrale») e la circolazione della performance pianistica di Benedetti Michelangeli attraverso i media (Pavia University Press). Per Astrolabio ha tradotto dal tedesco la Notationskunde di Schmid (La notazione musicale. Scrittura e composizione tra il 900 e il 1900). Per NeoClassica ha ideato e dirige la collana “Musica.Performance.Media”, di cui ha curato il primo volume, La musica fra testo, performance e media. Forme e concetti dell’esperienza musicale (2019).