Domenica in musica

Domenica in musica
12 gennaio 2020 ore 11.00

Michele Marasco, flauto
Irene Veneziano, pianoforte
Musiche di Beethoven, Fauré, Berio, Messiaen


Introduce Alessandro Cecchi


Riparte la consueta stagione di musica classica organizzata in collaborazione con la Fondazione Area. Si prosegue con la conoscenza degli strumenti dell’orchestra già intrapresa con successo lo scorso anno. Sarà Michele Marasco a presentarci il flauto, in duo con Irene Veneziano (per motivi personali Marta Cencini ha dovuto rinunciare all’esibizione), che lo accompagna al pianoforte. Introduce il concerto inaugurale il prof. Alessandro Cecchi.
Ricordiamo che la stagione 2020 di Domenica in musica è interamente dedicata alla memoria di Marco Grondona, grande musicologo (e filologo), vera anima ispiratrice del ciclo di Domenica in musica.


PROGRAMMA

Ludwig Van Beethoven, Serenata op. 41
Entrata, Menuetto, Allegro molto, Andante con variazioni, Allegro scherzando e vivace, Adagio, Allegro vivace e disinvolto
Gabriel Faurè, Fantaisie op.79
Luciano Berio, Sequenza I
Olivier Messiaen, Le Merle Noir


Michele Marasco è uno dei più noti flautisti d’oggi. Decisivi per la sua formazione gli incontri con il compositore Luciano Berio, con i direttori Harnoncourt e Norrington, con i flautisti Fantini, Klemm, Nicolet.
Solista in sale prestigiose come la Carnegie Hall a New York, la Kioi Hall di Tokyo, la Salle Pleyel a Parigi, il Parco della Musica a Roma, il Teatro alla Scala e la Sala Verdi a Milano, si è esibito per i maggiori festival europei: Wien Modern, Salisburgo, Maggio Musicale Fiorentino, Biennale di Venezia.
Rilevante la sua attività discografica con oltre 15 CD registrati in gran parte dal vivo per Arts, Capstone, Diapason, Falaut, Frame, Nuova Era, Ricordi, Stradivarius.
Diverse le sue prime esecuzioni di musiche di autori contemporanei come Berio, Cavallari, Donatoni, Einaudi, Hoffman, Maresz, Olivero, Sciarrino.
Primo flauto solista dell’Opera di Zurigo, della Radio di Lipsia, di Santa Cecilia a Roma, della Filarmonica della Scala e dell’Orchestra della Toscana, si dedica attivamente all’insegnamento presso la Scuola di Musica Il Trillo a Firenze, l’Istituto Vecchi-Tonelli a Modena, l’Accademia Italiana del Flauto a Roma, nonchè alla promozione dei giovani musicisti. Molti dei suoi allievi sono docenti nei conservatori e licei musicali italiani, o prime parti nelle migliori orchestre europee.


Irene Veneziano svolge intensa attività concertistica in tutto il mondo. Nel 2011 ha debuttato al Teatro Alla Scala di Milano. A Pechino è stata nominata membro onorario del Beijing Bravoce Music Club e in Perù ha ricevuto il titolo onirifico di “Visitante distinguida”. È stata premiata dal Presidente della Repubblica al Quirinale con la “Borsa di studio G. Sinopoli”. Nel 2017 le è stato assegnato il Premio alla cultura nazionale “Toyp” ed è stata inserita nella mostra “Donne. Mujeres italianas que han cambiado la historia” a Logroño (Rioja, Spagna).
Ha vinto una trentina di concorsi pianistici. Semifinalista al prestigiosissimo Concorso “F. Chopin” di Varsavia e finalista all’International German Piano Award di Francoforte, ha ottenuto tra gli altri il “Prix Jean Clostre” a Ginevra, il premio “A. Casella” al Premio Venezia, 1° Premio e Grand Prix al “Tim” di Parigi. Collabora con importanti musicisti tra i quali M.Marasco, A. Griminelli, A. Giuffredi, Ph. Cobb, B. Frittoli, E. Segre, B. Canino. Ha lavorato con numerosi direttori d’orchestra tra cui Y. Bashmet, S. Kochanovsky, P. C. Orizio, R. Seehafer, M. Caldi, G. De Lorenzo, S. Pradoroux, J. Bignamini, V. Elner. Viene spesso chiamata in giuria in Concorsi nazionali ed internazionali. E’ docente di pianoforte presso il Conservatorio “G. Puccini” di Gallarate.


Alessandro Cecchi è ricercatore di musicologia nell’Ateneo pisano dal 2015. Ha conseguito a Firenze il diploma di pianoforte e la laurea in filosofia, a Cremona (Università di Pavia) il dottorato in musicologia. Le sue prime ricerche si sono concentrate sulla collaborazione di Adorno al Doktor Faustus di Thomas Mann. In seguito ha esplorato la teoria della forma musicale di Ernst Kurth («Studi musicali», «Il Saggiatore musicale»). Da un’espansione della ricerca sono nati il numero speciale “Schenker’s Formenlehre” da lui curato («Rivista di Analisi e Teoria Musicale») e la partecipazione al volume Rethinking Mahler (Oxford University Press). Per quanto riguarda la musica della seconda metà del ventesimo secolo ha pubblicato saggi su Britten (LIM), sui quartetti per archi di Scelsi (Brepols), sul teatro musicale di Berio (Pacini) e sulla presenza della cultura ebraica nella sua musica (Pisa University Press). Altre sue ricerche hanno riguardato la musica nel cinema italiano («Musica/Tecnologia», «The Journal of Film Music», «Biblioteca Teatrale») e la circolazione della performance pianistica di Benedetti Michelangeli attraverso i media (Pavia University Press). Per Astrolabio ha tradotto dal tedesco la Notationskunde di Schmid (La notazione musicale. Scrittura e composizione tra il 900 e il 1900). Per NeoClassica ha ideato e dirige la collana “Musica.Performance.Media”, di cui ha curato il primo volume, La musica fra testo, performance e media. Forme e concetti dell’esperienza musicale (2019).