Duo di pianoforte. Pianoforte e quartetto d’archi

Domenica in Musica

28 aprile 2024
Auditorium di Palazzo Blu
A cura di Accademia Strata

Duo di pianoforte: Annamaria Fortunato – Rebecca Ventrella

S. Rachmaninoff (1873-1943)
Six Morceaux op. 11
1. Barcarolle. Moderato
2. Scherzo. Allegro
3. Théme russe. Andantino cantabile
4. Valse. Tempo di Valse
5. Romance. Andante con anima
6. Slava. Allegro moderato

Pianoforte e quartetto d’archi

Alessio Ciprietti, pianoforte
Alice Lombardini, violino primo
Maria Biagioni, violino secondo
Lorenzo Corti, viola
Eleonora Mascia, violoncello

F. Chopin (1810-1849)
Concerto in Mi minore op. 11


Composti nel 1894, i Six morceaux op. 11 di Sergej Rachmaninov sono tra le prime opere di rilievo nella produzione del compositore russo. La Barcarola in apertura proietta un clima oscuro e misterioso, sostenuto da un ritmo oscillante che ricorda la voga dei gondolieri veneziani, mentre il successivo Scherzo è, per contrasto, molto vivace e saltellante, senza un vero e proprio trio, ma con un tema secondario che trattiene per un attimo l’impeto dello scherzo. La Canzone russa è una malinconica melodia popolare, dal sapore modale, che viene rielaborata con diverse armonizzazioni fino a raggiungere un climax (Maestoso) in fff , per poi tornare verso toni più tenui e dimessi. Il Valzer che segue, costruito su un tema un po’ ambiguo, forse leggermente ironico, assume diverse movenze, quando delicato, quando deciso, titubante o vorticoso, come se Rachmaninov posasse il suo sguardo, comunque affettuoso, sulle varie sfaccettature di una forma ormai in via di estinzione.  La successiva Romanza è una pagina intimista e dolente, dove il tema fa fatica a trovare uno slancio, ripiegato su un groviglio di note cromatiche. L’ultimo brano, Slava (Gloria), riprende una melodia già usata da Musorgskij nel Boris Godunov che, attraverso una serie di rielaborazioni, conduce ad un finale grandioso e solenne.

Il Concerto in Mi minore op. 11 di Fryderyk Chopin fu il primo dei suoi due concerti ad essere pubblicato, pur essendo stato composto ed eseguito dopo quello in Fa minore. Chopin li compose entrambi appena ventenne, poco prima di partire per un tour di concerti che si sarebbe rivelato un definitivo esilio dalla Polonia. Strutturato in tre movimenti, il concerto in Mi minore si apre con un Allegro maestoso in forma sonata con doppia esposizione dei temi, prima da parte dell’orchestra (nel nostro caso un quartetto d’archi) e poi rielaborati dal solista. Al primo tema, di carattere energico, fa seguito una seconda idea, più lirica e dolente, mentre il vero secondo tema, esposto nella inconsueta tonalità di Mi maggiore, presenta quella cantabilità così tipica dello stile chopiniano e così vicina all’opera lirica italiana. La successiva Romanza, che ancor più richiama il mondo del canto, è una pagina estatica che, a detta dello stesso Chopin, “deve dare l’impressione di un dolce sguardo rivolto ad un luogo che ci suscita nel pensiero mille piacevoli ricordi. È come una fantasticheria per il bel tempo di primavera, ma al chiaro di luna”. Chiude il concerto un Rondò vivace e brillante ispirato ad una danza polacca, la krakowiak, di carattere gaio e scherzoso. Il ritornello, esposto inizialmente dal solo pianoforte, dopo una misteriosa introduzione orchestrale in Do# minore, si alterna a nuove ed originali idee tematiche fino alla virtuosistica coda.


 

Annamaria Fortunato inizia lo studio del pianoforte all’età di 7 anni. Si è diplomata in Conservatorio nel 2014 con il massimo dei voti sotto la guida della prof.ssa Angela Montemurro. Nel 2016 ha conseguito la laurea di II livello in pianoforte ad indirizzo solistico con 110 e lode seguita dal M° Filippo Balducci, con il quale continua a perfezionarsi. E’ stata premiata in oltre venti concorsi pianistici nazionali ed internazionali. Ha partecipato a Masterclass e Corsi di perfezionamento tenuti dai M° Joaquin Soriano, Marta Grilletti, Michele Marvulli, Alessandro Deljavan, Michael Wladkowski, Klaus Hellwi e Daniel Rivera con il quale si sta perfezionando presso L’Accademia di Musica Stefano Strata. Si è esibita in concerto numerose volte come solista per la Rassegna “Giannini”, per l’Associazione “Amadeus”, per la fondazione “Piccinni, per l’Associazione “EurOrchestra”, a Trani presso l’Accademia “Aldo Ciccolini” , a Corato per il “Festival pianistico Città di Corato”, a Foggia al Teatro “U. Giordano” e a Napoli al Castello “Maschio Angioino” in occasione del Piano city Napoli 2018. Si è esibita in duo pianoforte e violino per il Festival pianistico Città di Corato e presso la Sala Monacelle di Casamassima, e in trio pianoforte, clarinetto, voce per l’Epidaurus Festival – Cavtat in Croazia. Ha eseguito più volte il Concerto n.5 in fa minore di Bach BWV 1056 eseguendolo con l’Eurorchestra da camera di Bari presso gli Archivi di Stato di Bari e la Chiesa “San Carlo Borromeo”, e nella versione per pianoforte e quintetto d’archi nella Saletta dell’Auditorium “Nino Rota” di Bari e presso la Sala Monacelle di Casamassima.



Rebecca Rita Ventrella
si è formata con Angela Montemurro e Filippo Balducci presso il Conservatorio di Bari dove ha conseguito il Diploma in pianoforte con il massimo dei voti. Ha proseguito gli studi conseguendo il Diploma accademico di secondo livello in Pianoforte ad indirizzo didattico con lode e menzione d’onore, con la motivazione “per la comprensione del discorso musicale, l’equilibrio e la padronanza pianistica, supportati da un notevole senso del colore”. La sua formazione si è arricchita grazie a Masterclass con importanti figure del panorama musicale internazionale, quali Konstantin Bogino, Michael Wladkowski, Riccardo Risaliti, Bruno Canino, Daniel Rivera, Benedetto Lupo. Attualmente frequenta il corso annuale del M° Filippo Gamba presso l’Accademia di Pinerolo. Ha vinto premi in concorsi nazionali e internazionali, classificandosi sempre nelle prime posizioni. Si è esibita presso il Piano City Napoli, presso il Festival Pianistico di Corato, a Crotone per la Società Beethoven A.C.A.M, per le Stagioni dell’Eurorchestra da camera di Bari. Di lei si è scritto: “Fluidità, fraseggio declamato ma mai retorico, freschezza d’ispirazione e fantasia coloristica sono state alcune delle caratteristiche più evidenti del recital della Ventrella. Il suono, sempre plastico, riservava inaspettate velature e luminosità facendo emergere con naturalezza tutta la pienezza della elevazione spirituale delle opere interpretate.” Il duo si è esibito a Bari e Léon (Spagna) e frequenta il corso di perfezionamento con il M° Daniel Rivera presso l’Accademia Stefano Strata.