Futurismo e fascismo: rivoluzionari per una Grande Italia

30 gennaio 2020 ore 17.00
Auditorium di Palazzo Blu
Emilio Gentile

Il futurismo fu l’unico movimento di avanguardia artistica del Novecento, che fin dall’inizio ebbe un programma politico, considerando la politica parte integrante della sua rivoluzione totale. Nazionalista e imperialista, libertario e individualista, il futurismo politico aveva soprattutto il mito dell’italianismo, la visione di un nuovo primato dell’Italia nell’epoca moderna. Interventisti e volontari nella Grande Guerra, alla fine del 1918 i futuristi fondarono un partito politico, e il 23 marzo 1919 parteciparono alla nascita dei Fasci italiani di combattimento. Da allora, e per tutto il successivo ventennio, fascismo e futurismo vissero un rapporto talvolta conflittuale, nella comune pretesa di rappresentare la nuova Grande Italia del ventesimo secolo.


Emilio Gentile è Professore emerito della Università di Roma La Sapienza. Fra le sue opere più recenti Contro Cesare. Cristianesimo e totalitarismo nell’epoca del fascismo (Feltrinelli 2010); E fu subito regime. Il fascismo e la marcia su Roma(Laterza 2012); In Italia ai tempi di Mussolini. Viaggio in compagnia di osservatori stranieri (Mondadori 2014); Il capo e la folla (Laterza 2016); In democrazia il popolo è sempre sovrano. Falso! (Laterza 2016); Mussolini contro Lenin (Laterza 2017); 25 luglio 1943 (Laterza 2018); Ascesa e declino dell’Europa nel mondo 1898-1918 (Garzanti 2018), Chi è fascista (Laterza 2019).