I confini di Schengen

CONFINI / FRONTIERE
Ciclo di incontri a cura di Arnaldo Testi
Venerdì 21 febbraio 2020, ore 17:30

SIMONE PAOLI (Università di Pisa)

I confini di Schengen

Il 14 giugno 1985 i rappresentanti di Francia, Germania e paesi del Benelux si incontrarono nella cittadina di Schengen, in Lussemburgo. Era l’avvio di un processo che ha trasformato il significato stesso di frontiera europea e il modo in cui questa è stata storicamente concepita e organizzata. L’abolizione dei controlli alle frontiere interne, infatti, implicava una ridefinizione delle tradizionali categorie di sovranità e territorialità; non metteva fine alla concezione vestfaliana dello stato ma la costringeva a misurarsi con una potente sfida postnazionale che ne cambiava la natura. Il trasferimento dei controlli alle frontiere esterne comuni, inoltre, favoriva l’emergere di nuove strategie e retoriche politiche racchiuse nelle formule speculari di “Europa Fortezza” e “Europa Colabrodo”; e creava una nuova dialettica tra paesi centrali e paesi a diretto contatto con lo spazio extraeuropeo capace di influenzare il percorso stesso di integrazione. Vedremo come questa storia abbia modificato il senso di frontiera europea cogliendo, nel contempo, punti di forza e debolezza del sistema Schengen nel contesto dell’attuale fase di globalizzazione.


SIMONE PAOLI è Ricercatore in Storia delle Relazioni Internazionali presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. Si occupa di storia dell’integrazione europea e di storia delle relazioni euro-mediterranee. Tra le sue pubblicazioni principali ci sono Frontiera Sud. L’Italia e la nascita dell’Europa di Schengen (Mondadori 2018) e Il sogno di Erasmo. La questione educativa nel processo di integrazione europea (FrancoAngeli, 2010). Ha curato i volumi collettivi Peoples and Borders. Seventy Years of Migration in Europe, to Europe, from Europe 1945-2015 (Nomos 2017) e Child Migration and Biopolitics. Old and New Experiences in Europe (Routledge 2020).