Simona Stano, (Università di Torino)
28 ottobre, ore 17,30
Con la pandemia di Covid-19 abbiamo assistito a un marcato aumento del fenomeno del cospirazionismo online. Tra le numerose teorie del complotto diffusesi su scala globale, quelle riguardanti i vaccini e le campagne di prevenzione occupano un posto di particolare rilievo: modificazioni del DNA, impianto di microchip, iniezione di cellule embrionali e presunte correlazioni con problemi quali infertilità o altre patologie più o meno gravi non sono che alcune delle svariate “congiure” che hanno pervaso i social media, trovando larga eco su altri mezzi di comunicazione e arrivando a giocare un ruolo determinante nell’immaginario collettivo. La conferenza intende ricostruire e analizzare tale fenomeno, riflettendo in particolare sui meccanismi semio-culturali ad esso soggiacenti. Più specificamente, ci si soffermerà sui processi comunicativi che lo caratterizzano, mostrandone analogie e differenze rispetto ad altre forme di complottismo no-vax, e richiamando alcune teorie di particolare interesse nell’ambito delle scienze della comunicazione. Parallelamente, si rivolgerà particolare attenzione alle strategie testuali e discorsive che caratterizzano le teorie del complotto no-vax in contesto pandemico, considerando alcune questioni di particolare importanza: quali modi e quali forme li caratterizzano? A quali dispositivi enunciativi ricorrono maggiormente? Quali sono gli effetti di senso che ne scaturiscono?
Simona Stano è ricercatrice (RTD-B) presso l’Università degli Studi di Torino e Visiting Research Scholar presso la New York University. Vincitrice di una Marie Curie Global Fellowship, si occupa principalmente di semiotica della cultura, dell’alimentazione, del corpo e di studi sulla comunicazione, argomenti su cui ha diretto conferenze in ambito internazionale e pubblicato numerosi articoli, capitoli di libro, curatele e due monografie. È vice-direttrice del CIRCe, il Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Comunicazione.
Intervento in presenza e via streaming dal sito web e dalla pagina facebook di Palazzo Blu