Il sistema universitario pisano nell’Italia che cambia

Domenica 12 ottobre, ore 11.00
Auditorium Palazzo Blu
Con Andrea Mariuzzo

Sede di un Ateneo la cui presenza nel panorama accademico non solo nazionale dura dal Medioevo, di scuole di eccellenza che sono state modello per altre istituzioni nel resto d’Italia, e di centri e istituti di ricerca di alto livello, la città di Pisa è stata fortemente condizionata da un rapporto profondo con le proprie istituzioni universitarie, nel tempo e – almeno nell’ultimo secolo – anche nello spazio, con la decisa espansione delle sedi accademiche nella società e nel tessuto urbano. Riflettere sul caso pisano può dunque aiutare a comprendere meglio, attraverso una esperienza concreta, come le istituzioni universitarie italiane hanno reagito ai grandi e spesso incalzanti mutamenti politici, economici e sociali degli ultimi cento anni.


Andrea Mariuzzo è attualmente professore associato in Storia della pedagogia e dell’educazione presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Si è formato a Pisa, presso la Scuola Normale Superiore, dove ha anche insegnato Storia dell’Europa contemporanea, e nel corso della sua carriera ha passato periodi di studio e di ricerca presso l’École Normale Supérieure di Parigi, la Harvard University di Cambridge (MA), la Fondazione Luigi Einaudi di Torino e la Cornell University di Ithaca (NY).

Nei suoi lavori si è occupato principalmente della storia delle istituzioni universitarie di eccellenza nel Novecento italiano (Scuole di responsabilità. I “Collegi nazionali” nella Normale gentiliana (1932-1944), Pisa, 2010), della mobilità internazionale e in particolare transatlantica del personale accademico tra periodo interbellico e guerra fredda (Una biografia intellettuale di Mario Einaudi. Cultura e politica da sponda a sponda, Firenze, 2016), e della formazione culturale e professionale dei docenti universitari nell’Italia del XX secolo (La lunga strada per il dottorato. Il dibattito sulla formazione alla ricerca in Italia dal 1923 al 1980, Bologna, 2022, Premio italiano di Pedagogia 2024).