La città del futuro: ricerca di uno sviluppo sostenibile e inclusivo

Joan Busquets

Barcellona e GSD, Università di Harvard.

La città europea ha una lunga tradizione urbana e ha subito uno specifico processo di formazione storica: densità e compattezza della forma urbana, evoluzione per estensione piuttosto che per riforma, ecc.
Ora, nel XXI secolo, si stanno aprendo nuove prospettive grazie al recente quadro istituzionale europeo, in particolare i cambiamenti nel sistema economico mentre entriamo in una fase post-industriale, con la crescente importanza dei media. È difficile valutare le ripercussioni spaziali, principalmente cerchiamo di superare le principali contraddizioni come la disuguaglianza sociale e lo sviluppo esclusivo che sta accadendo anche in molte città europee.
Progettare città eque nella prospettiva di sfide molto importanti per le città che affrontiamo nel XXI secolo.
(equo significato equo, giusto, egualitario, ben bilanciato). Sappiamo che il capitalismo riguarda gli squilibri e il nostro compito è comprendere le logiche del capitalismo per spezzarlo e renderlo meno ingiusto.
Possiamo convenire che nel XX secolo: il progresso e la modernizzazione erano legati all’urbanizzazione e allo sviluppo. Oggi le nuove problematiche relative allo sviluppo sostenibile richiedono nuove strategie di design: la “lectio magistralis” cercherà di definire le modalità con cui i progettisti possono intervenire per creare un ambiente migliore e più giustizia sociale per il futuro.


Joan Busquets è una personalità rilevante, in ambito internazionale, nella pianificazione e progettazione urbana sostenibile.

Titolare dello studio BAU B Arquitectura i Urbanisme SLP, è stato per molti anni Professore di Urbanistica e Urban Design presso la Universitat Politècnica de Catalunya di Barcellona ed è docente di Pianificazione e Progettazione Urbana alla Graduate School of Design della Harvard University.

Premiato più volte per i suoi studi e interventi di riabilitazione urbana, è stato insignito dell’International Erasmus prize 2011 (Paesi Bassi), del Grand Prix Spécial de l’Urbanisme (Francia), del Premio Nazionale Catalano per l’Architettura e lo Spazio Aperto, divenendo a pieno titolo membro dell’ Académie d’Architecture de France nel 2016.

La sua attività di Architetto emerge per il rilevante sfondo sociale.
Grazie a strategie di pianificazione e progettazione capaci di attivare partnership pubblico-privato, attua e rafforza operazioni di rigenerazione e riabilitazione urbana rivolte all’edilizia residenziale, alle periferie, agli spazi pubblici e ai nodi infrastrutturali, rendendo le città sostenibili e inclusive e ponendo solide basi di riflessione per la progettazione delle città e dei territori futuri.