La riforma di Giovanni Gentile

Domenica 16 novembre, ore 11.00
Auditorium Palazzo Blu
Con Daniele Menozzi

L’impianto della riforma promossa nel 1923 da Giovanni Gentile, ministro della Pubblica Istruzione nel governo formato da Mussolini dopo la marcia su Roma, ha sorretto l’Università italiana fino a che i profondi mutamenti sociali intervenuti nella penisola ne imposero, tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, l’abbandono. Pur inizialmente definita dal Duce «la più fascista di tutte le riforme», la riforma venne via via ritoccata dai ministri successivi. Il filosofo si impegnò allora a strutturare la Scuola Normale secondo quegli orientamenti che vedeva abbandonati nella legislazione universitaria. La conferenza si propone di illustrare i criteri di fondo, le norme più significative e gli esiti della riforma nell’orizzonte dei nodi dell’istruzione superiore nell’Italia unita.


Daniele Menozzi (Reggio Emilia, 1947) è professore emerito di Storia contemporanea alla Scuola Normale Superiore di Pisa, membro del Consiglio scientifico della Treccani e socio corrispondente dell’Academia di Lincei. Ha studiato, sotto diversi profili, il rapporto tra cristianesimo e società dalla Rivoluzione francese fino al presente. Tra i suoi lavori recenti Crociata”. Storia di un’ideologia religiosa dalla Rivoluzione francese a Bergoglio, (2020); Il potere delle devozioni. Pietà popolare e uso politico dei culti in età contemporanea (2022); Lezioni di Storia della Chiesa (2024).