Luigi Traino, pianoforte. Maria Margherita Paci, violoncello. Laura Sebastiani, pianoforte

Domenica in Musica
13 aprile 2025

Auditorium di Palazzo Blu
A cura di Accademia Strata

Composta nel 1823, e pubblicata postuma come op. 143, la sonata in la minore D 784 (secondo la catalogazione di Otto Deutsch) rappresenta un punto di svolta nella produzione sonatistica di Franz Schubert, prendendo le distanze dalle graziose sonate giovanili, ma discostandosi anche da quelle della maturità. Il carattere tragico che la contraddistingue, in parte dovuto ai primi sintomi della malattia venerea che avrebbe condotto alla morte il musicista a soli trentun anni, emerge nel primo tema dell’Allegro giusto iniziale, enigmatico e pesante, ma si insinua anche in zone più luminose, come lo splendido Andante in fa maggiore, per riaffiorare nel terzo movimento, un rondò in cui si alternano due temi, un serrato perpetuum mobile, drammatico e concitato, e un’accorata, implorante melodia, che suona quasi come una richiesta di affrancamento dal dolore.

La terza Sonata op. 28 di Sergej Prokof’ev, composta nel 1917, pur essendo in un unico movimento, ricalca lo schema formale classico, con esposizione bitematica, sviluppo, ricapitolazione e coda. Ma l’audace linguaggio armonico, le irregolarità ritmiche e le libertà formali, come l’inserimento di spunti tematici che gareggiano in importanza con i temi veri e propri, evidenziano il modernismo di questa sonata che, per l’interprete, è anche un alto esercizio di virtuosismo.

La terza sonata per violoncello e pianoforte di Ludwig van Beethoven fu composta tra il 1807 e il 1808. Per il compositore sono anni di grande creatività, ma anche di profonda sofferenza: da un lato la sordità, che di lì a poco interromperà definitivamente la sua carriera di concertista, e dall’altro l’insicurezza economica, che gli fa accarezzare l’idea di lasciare Vienna per accettare l’incarico di Kapellmeister a Kassel. Sulla copia del dedicatario della sonata, l’amico e violoncellista dilettante Ignaz von Gleichenstein, Beethoven scrisse “inter lacrymas et luctum”, rivelando il suo reale stato d’animo. Articolata in tre movimenti, con al centro uno Scherzo inquietante pieno di sincopi e pause improvvise, la sonata mette in evidenza la grande maturità artistica raggiunta da Beethoven al suo terzo esperimento nel genere: non solo il pianoforte non prevarica il violoncello con un virtuosismo ostentato, ma i due strumenti collaborano a pari titolo nella costruzione della forma.

Milli Russo (musicologa e presidente Accademia di Musica Stefano Strata)

Luigi Traino, pianoforte

F. Schubert (1797 -1828)
 Sonata in la minore, D 784
I. Allegro giusto
II. Andante
III. Allegro vivace

S. Prokofiev (1891-1953)
  Sonata in la minore n. 3 Op. 28

Maria Margherita Paci, violoncello
Laura Sebastiani,
pianoforte

L. V. Beethoven (1770-1827)
  Sonata per violoncello e pianoforte n. 3 Op. 69
– Allegro ma non tanto
– Scherzo. Allegro molto
– Adagio cantabile – Allegro vivace 

Luigi Traino, nato a Pisa nel 2000, studia presso l’Accademia Musicale “Stefano Strata” di Pisa sotto la guida del M° Patrizia Minuti. Negli anni 2011-12 e 2012-13 ha vinto la borsa di studio dell’Accademia quale miglior allievo di musica classica. Nel 2012/13 ha frequentato il Corso Superiore di Studi di Pianoforte tenuto presso l’Accademia Strata dal M°Giampiero Semeraro vincendo la borsa di studio quale migliore allievo. Nell’anno 2015-2016 è stato ammesso ai corsi pluriennali dell’Accademia Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola, dove si diploma nel 2024 sotto la guida del Maestro Riccardo Risaliti. Nel settembre 2022 è stato ammesso al corso di Diploma accademico di I livello in Pianoforte presso il Conservatorio P. Mascagni di Livorno, nella classe del Maestro Maurizio Baglini. Nel dicembre 2024 ha vinto il primo premio e il premio per la migliore esecuzione di una Sonata di Beethoven al Concorso “Nuova Coppa Pianisti” di Osimo.

M. Margherita Paci si diploma con il massimo dei voti. È uno degli otto violoncelli del progetto “C3” del M° S. Chiesa. È membro del Trio Èkelon, con il quale si sta perfezionando presso l’Accademia Stauffer e l’Accademia di musica di Pinerolo. Suona regolarmente per la Fond. Gioventù Musicale d’Italia, per la Fond. “Pergolesi-Spontini” di Jesi, per la società di concerti “B. Barattelli” dell’Aquila. Lavora presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia come Maestro Collaboratore.

Laura Sebastiani si è formata in Italia (A. De Luca e R. Castro) e all’estero, (P. Réach e M. Szraiber). Ha attinto alle esperienze di illustri maestri come A. Lucchesini, G. Buttà, R. Bahrami. Si è esibita per la Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, l’Università Cattolica di Roma, gli Amici della Musica di Firenze tra gli altri e nell’ambito di masterclass internazionali l’Akademifestivalen (Stoccolma), il Festival Piano Pic (Bagnères-de-Bigorre). È laureata cum laude in Lettere.