Giovedì 13 dicembre 2018, ore 17.00
Con Marco di Capua, storico dell’arte, docente e giornalista
L’incontro è un match, giocato tutto sul ring del surrealismo più puro, tra l’alta, enigmatica figurazione di René Magritte e la libera astrazione di Juan Mirò. In questo contesto diventano fattori decisivi una diversa gestione del talento, del gesto stesso della pittura, l’elaborazione di fondi dolorosi (Magritte) o l’esaltazione di una specie di innocenza (Mirò), oltreché la connessione di entrambi gli artisti con la loro cultura nazionale, la belga e la spagnola, e con la letteratura del tempo.
Marco di Capua
Nato a Napoli nel 1959, è docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Napoli e direttore della rivista Zeusi. Linguaggi contemporanei di sempre. Come critico d’arte ha scritto per Il Giornale di Montanelli e collabora a L’Unità e a Panorama. È curatore di mostre di artisti contemporanei in gallerie e musei, tra le tante Continuità dell’immagine (Mole Vanvitelliana, Ancona, 1998), Metropolitanscape. Pesaggi urbani nell’arte contemporanea (Palazzo Cavour, Torino, 2006). È stato Commissario della XIII Quadriennale d’Arte di Roma, Proiezioni 2000, e nel 2011 ha fatto parte del Comitato di studio per la 54° Biennale di Venezia, Lo stato dell’arte. Regioni d’Italia. Nel 2002 ha pubblicato la monografia Dalì, la vita e l’opera (Mondadori). Nel 2012 ha scritto In che sangue avanzare? per Nuovi Argomenti, narrazione sulla figura di Jackson Pollock.