Durante il fascismo l’architettura non è intesa solo come un strumento di propaganda per la costruzione del consenso politico, ma a partire dagli anni Trenta diviene anche un efficace mezzo pedagogico per trasmettere alle masse i miti e i valori di un regime sempre più totalitario.
Nella conferenza si ripercorrono le tappe principali dell’intervento di Mussolini nel campo dell’architettura. Si esamina anche il ruolo avuto da alcuni architetti, in particolare da Marcello Piacentini, nell’assecondare il dittatore e nel ricercare un’ “unità di stile” per l’architettura italiana nel tempo del fascismo.
Paolo Nicoloso (1957) è professore di Storia dell’architettura all’Università di Trieste.
Si è laureato in architettura presso lo IUAV di Venezia. Sempre a Venezia ha conseguito il Dottorato in Storia dell’architettura.
Ha svolto attività didattica presso lo IUAV di Venezia, il Politecnico di Milano, l’Università di Udine, il Master europeo di Storia dell’Architettura a Roma Tre.
Tra i suoi libri sull’architettura negli anni del fascismo: Gli architetti di Mussolini (1999), Mussolini architetto (2008), Architetture per un’identità italiana. Progetti e opere per fare gli italiani fascisti, (2010), Marcello Piacentini. Architettura e potere: una biografia (2018), Piacentini a Bergamo (2021), Marcello Piacentini (2022).