Oltre un secolo di malintesi tra arte e psicoanalisi; dagli equivoci ‘squisiti’ di Breton alle ambizioni della neuro estetica

Mercoledì 30 gennaio 2018, ore 17.00
Con Simona Argentieri, psicanalista e saggista


L’incontro tra arte e psicoanalisi è connotato da grande fascino, ma è di statuto teorico incerto. Fin dalle origini, si mescolano e si intrecciano ambiguamente criteri estetici, etici e psicopatologici, dai quali derivano equivoci e malintesi: che sia la follia a generare la creatività, che sia possibile decifrare la psicopatologia dell’artista a partire dall’opera, che l’esercizio creativo sia in sé terapeutico; o per contro che la psicoanalisi sia controindicata per gli artisti, in quanto inaridirebbe la fonte della loro ispirazione… Ai nostri giorni, assistiamo al diffondersi della pratica dell’Arteterapia; mentre la Neuroestetica, indagando le aree cerebrali coinvolte e le variazioni del livello ematico di alcune sostanze (i cosiddetti neurotrasmettitori) pretende di svelare il mistero della creatività e del godimento estetico.


Simona Argentieri
Psicoanalista italiana, si è laureata a Roma in Medicina e Chirurgia. È socia e didatta dell’Associazione Italiana di Psicoanalisi e dell’International Psycho-Analytical Association (IPA). I suoi principali interessi scientifici hanno riguardato i processi mentali precoci, il rapporto mente-corpo, la relazione tra arte e psicoanalisi, la sessualità femminile, i processi creativi. Collaboratrice delle principali testate italiane nazionali e di riviste come MicroMega, è autrice di numerose pubblicazioni in ambito psicoanalitico, letterario e culturale tra cui si ricordano: La Babele dell’inconscio (Cortina Raffaello 1990), Freud a Hollywood (Rai Libri 1999) e Freud e l’arte. La collezione privata di arte antica (Il Pensiero Scientifico 2005).