Oriente, passaggio a Occidente. Ovvero come movimenti di persone idee oggetti trasformano luoghi e concetti

Renata Pepicelli (Università di Pisa)
Oriente, passaggio a Occidente. Ovvero come movimenti di persone idee oggetti trasformano luoghi e concetti
Domenica 10 dicembre 2023, ore 11:00


La storia dell’Islam in Europa ha un lungo passato e un presente in significativa evoluzione. A partire dall’VIII secolo i musulmani conquistarono, in tempi diversi, Spagna, Portogallo, parte della Francia, Sicilia, Balcani. Molti di questi territori furono poi persi, ma i lasciti culturali, linguistici e artistici sono ancora ravvisabili in quei contesti così come nelle altre aree con cui i musulmani ebbero lunghi contatti. La città di Pisa ne è un esempio. Come dimostrano trattati commerciali, bacini ceramici, bandiere, steli, opere artistiche, motivi architettonici conservati in città, c’è stata una lunga e intensa relazione con il mondo islamico fatta sì di guerre, ma anche di commerci, scambi culturali e fascinazioni. In età contemporanea assistiamo a un «ritorno dell’Islam» in Europa di tipo diverso, prodotto dai movimenti migratori. Nell’Unione Europea vivono oltre 26 milioni di musulmani, attorno al 5% della popolazione complessiva. In Italia sono 2,7 milioni ovvero il 4,5% della popolazione; quasi la metà ha la nazionalità italiana. Siamo di fronte a cambiamenti importanti che ci spingono a ripensare e ridefinire le categorie di Oriente e Occidente.


Renata Pepicelli è professoressa associata di Storia dei paesi islamici all’Università di Pisa. Ha pubblicato articoli e libri sulla condizione delle donne e i movimenti femministi, sociali e politici nei paesi dell’area SWANA (Southwest Asia and North Africa), nonché sull’Islam nella diaspora, in Europa e in Italia. Di recente ha co-curato volumi su Giovani musulmane in Italia (Il Mulino, 2015); Transnazionalismo cittadinanza pensiero islamico. Forme di attivismo dei giovani musulmani (Il Mulino, 2018); e infine Italia e Islam. Culture, persone e merci dal Medioevo all’età contemporanea (Carocci, 2023).