Un popolo in armi: un diritto costituzionale degli americani?

Domenica 1 marzo 2026, ore 11.00
Auditorium Palazzo Blu
con Arnaldo Testi (Università di Pisa)

Gli Stati Uniti sono il primo paese al mondo per numero di armi da fuoco in mano ai civili, «armi piccole» come pistole, fucili, fucili d’assalto. Ce ne sono almeno 500 milioni per 340 milioni di abitanti. Più armi che abitanti, dunque, anche se c’è chi ne ha tante e chi niente. Gli Stati Uniti hanno un’altra distinzione, molti cittadini ritengono che esista un loro diritto costituzionale a possederle. La convinzione si fonda sul Secondo Emendamento della Costituzione, adottato nel 1791, che dice: «Essendo necessaria, per la sicurezza di uno Stato libero, una milizia ben regolata, non sarà violato il diritto del popolo di detenere e portare armi». Quale sia il rapporto fra le due cose, la diffusione delle armi e il testo costituzionale, due secoli e mezzo dopo la nascita della repubblica resta un problema aperto. Tanto più aperto oggi, in una società sempre più polarizzata, politicamente e culturalmente divisa.


Arnaldo Testi è stato professore ordinario di Storia americana all’Università di Pisa. Si occupa di storia politica e sociale degli Stati Uniti. I suoi libri più recenti sono I fastidi della storia. Quale America raccontano i monumenti (Il Mulino 2023) e Il secolo degli Stati Uniti (Il Mulino 2025, quinta edizione aggiornata). Altri libri includono La formazione degli Stati Uniti (Il Mulino 2013) e Capture the Flag: The Stars and Stripes in American History (New York University Press 2010). Sta preparando una storia della festa nazionale americana, il Quattro luglio. Scrive di affari correnti sul suo blog, Short Cuts America.