Domeniche in Jazz a Palazzo Blu

Pisa Jazz Palazzo Blu presentano, Domeniche in Jazz a Palazzo Blu

Dalla collaborazione tra la Fondazione Palazzo Blu e il progetto “Pisa Jazz”, promosso dall’associazione ExWide con il contributo della Fondazione Pisa e del Comune di Pisa, nasce “Domeniche in Jazz Palazzo Blu”, un ciclo di lezioni concerto curate e condotte da Francesco Martinelli, una vera istituzione internazionale nell’ambito della storia del jazz. Francesco Martinelli è infatti impegnato fino dagli anni Settanta nella diffusione della cultura jazzistica in Italia come organizzatore di concerti, giornalista, saggista e traduttore, insegnante e conferenziere. Ha collaborato negli anni Settanta alla organizzazione delle memorabili Rassegne Internazionali del Jazz di Pisa, e in seguito ha promosso nella sua città concerti e rassegne tra cui La Nuova Onda, l’Instabile’s Festival, An Insolent Noise. Ha tradotto una dozzina di libri dall’inglese all’italiano, collaborando con Arcana, Il Saggiatore, EDT e con la pisana ETS per la collana Sonografie la cui più recente uscita è un volume su Steve Lacy. Insegna Storia della Popular Music al Conservatorio Bomporti di Trento e Storia del Jazz presso l’Istituto Musicale Mascagni di Livorno e la Siena Jazz University; a Siena Jazz dirige anche il Centro Studi sul Jazz “Arrigo Polillo”, la più ampia raccolta di libri, riviste e registrazioni di jazz in Italia, e dirige la collana di testi jazzistici in traduzione creata in collaborazione da EDT e Siena Jazz. In Settembre a conclusione di un vasto progetto internazionale promosso dall’European Jazz Network è stato pubblicato dalla inglese Equinox il volume “The History of European Jazz – The music, musicians and audience in context”, curato da Martinelli.

Un primo ciclo di lezioni concerto avrà luogo tra la fine di novembre e metà dicembre, e affronterà tre soggetti di grande interesse per comprender l’evoluzione di questo genere musicale. Si parte domenica 25 Novembre con una lezione concerto sugli “standard” del jazz, ovvero quel repertorio condiviso di canzoni che formano il bagaglio musicale di ogni jazzista. A fare da canovaccio per l’incontro sarà il libro sugli standard scritto da Ted Gioia, pubblicato da EDT/Siena Jazz e tradotto da Francesco Martinelli. Ad affiancare Martinelli un trio d’eccezione, con Nico Gori al clarinetto, Piero Frassi al pianoforte e Michela Lombardi alla voce. Domenica 02 Dicembre invece protagonista sarà il pianoforte partendo dalla figura di Lennie Tristano, figura chiave della storia del jazz ma ai più sconosciuto. Il pianista cieco di origini italiane Lennie Tristano ha esplorato nel modo più rigoroso il mondo dell’improvvisazione, prendendo come punto di riferimento le geometrie di Bach e la creatività di Charlie Parker. Tristano ha anche anticipato l’uso della manipolazione dei nastri e fondato la didattica jazz. Uno dei maggiori specialisti italiani del pianoforte jazz, Mauro Grossi, gli rende omaggio anticipando le celebrazioni del centenario della sua nascita nel 1919. Il ciclo delle lezioni concerto si concluderà infine domenica 16 dicembre con un incontro dedicato al musicista zingaro Django Reinhardt, genio musicale che ha contribuito con la sua produzione alla fondazione del jazz europeo. La figura di Django Reinhardt sarà delineata attraverso video, ascolti e immagini e la sua musica fatta rivivere da uno dei migliori specialisti italiani del genere manouche, il chitarrista Jacopo Martini, insieme a Sergio Rizzo alla chitarra e Matteo Anelli al basso. A distanza di qualche mese, il 31 Marzo, l’ultima delle domeniche in jazz sarà una ver a e propria lezione dedicata alla scoperta di “King Zulu” il capolavoro del grande pittore americano Jean-Michel Basquiat, e alla lezione di storia del jazz in esso contenuta. Del grande dipinto del 1986 verranno analizzate le fonti iconografiche, la loro relazione con la musica e il modo in cui Basquiat le ha modificate e riutilizzate per raccontare la sua storia disseminando il dipinto di indizi nascosti; le immagini, i video e gli ascolti proposti porteranno a una comprensione del dipinto come commento sulle radici e sullo sviluppo del jazz, nell’ambito della complessa trama della cultura africano-americana e della creatività nelle Americhe.

PROGRAMMA


Domenica 25 Novembre h.11

Le canzoni che hanno fatto la storia del jazz: gli standard

Il jazz è caratterizzato dall’improvvisazione ma anche da un repertorio costruito dai musicisti stessi attraverso la scelta dei brani su cui creare la propria musica. A partire dal libro di Ted Gioia pubblicato da EDT/Siena Jazz e tradotto da Francesco Martinelli, esploriamo insieme al curatore la mappa delle canzoni che tutti i jazzisti devono conoscere: musica, parole, storie e curiosità illustrate insieme al trio di Michela Lombardi alla voce, Nico Gori al clarinetto, e Piero Frassi al piano.

Domenica 02 Dicembre h.11

Around Lennie – Lennie Tristano e il pianoforte nel jazz

Figura chiave della storia del jazz ma ai più sconosciuto, il pianista cieco di origini italiane Lennie Tristano ha esplorato nel modo più rigoroso il mondo dell’improvvisazione, prendendo come punto di riferimento le geometrie di Bach e la creatività di Charlie Parker. Tristano ha anche anticipato l’uso della manipolazione dei nastri e fondato la didattica jazz. Uno dei maggiori specialisti italiani del pianoforte jazz, Mauro Grossi, gli rende omaggio anticipando le celebrazioni del centenario della sua nascita nel 1919.

Domenica 16 Dicembre h.11

Django Reinhardt: il genio zingaro che ha fondato il jazz europeo

Django Reinhardt è stato un compositore, arrangiatore e improvvisatore di prima grandezza, capace di integrare il folklore, il jazz e la musica classica europea in una forma espressiva unica ed omogenea che ne fa il fondatore del jazz europeo e la sua figura guida. La figura di Django Reinhardt sarà delineata attraverso video, ascolti e immagini e la sua musica fatta rivivere da uno dei migliori specialisti italiani del genere manouche, il chitarrista Jacopo Martini, insieme a Sergio Rizzo alla chitarra e Matteo Anelli al basso.

Domenica 31 Marzo h.11

King Zulu: Jean-Michel Basquiat dà una lezione di storia del jazz

Del grande dipinto del 1986 verranno analizzate le fonti iconografiche, la loro relazione con la musica e il modo in cui Basquiat le ha modificate e riutilizzate per raccontare la sua storia disseminando il dipinto di indizi nascosti, portando attraverso immagini, video e ascolti a una comprensione del dipinto come commento sulle radici e sullo sviluppo del jazz, nell’ambito della complessa trama della cultura africano-americana e della creatività nelle Americhe.