L’Umanità ha utilizzato da sempre biotecnologie: ad esempio per produrre birra, vino, o yogurt. A partire dagli anni ’70 ha preso il via un loro sviluppo totalmente innovativo, che permette di trasferire porzioni di informazione genetica tra membri della stessa specie o addirittura tra specie diverse.
Queste nuove biotecnologie offrono enormi potenzialità in campo medico ed anche in quello economico. Tuttavia ogni manipolazione genetica di un microrganismo non esclude eventuali pericoli sia per l’ambiente che per l’uomo. Quindi il loro uso necessita attente valutazioni non solo di carattere scientifico ma anche di tipo etico e morale.
Troppo spesso si parla non di manipolazioni genetiche, ma di biotecnologie. Le biotecnologie esistono da quando l’uomo è diventato prima allevatore, e poi agricoltore, perché “biotecnologie” indica semplicemente una tecnica che utilizza un fenomeno biologico; quindi fare la birra, o l’aceto, o il vino, o lo yogurt sono tutte biotecnologie. In altri termini, si utilizzano processi indotti da microrganismi per ottenere un processo tecnologico, cioè un qualcosa che in natura non si verificherebbe senza una progettualità tecnica dell’uomo. La nascita e lo sviluppo delle attuali biotecnologie hanno costituito una delle espressioni più significative del rapporto tra scienza e tecnica. Grazie ad esse, è stato infatti possibile utilizzare in modo programmato i sistemi biologici per la produzione di beni e servizi.
A partire dagli anni ’70, è stata acquisita e sviluppata la capacità di cambiare porzioni di informazione genetica corrispondenti a geni e di trasferirle da una specie a qualunque altra. Contestualmente sono nati termini che oggi vengono correntemente utilizzati, come OGM. Un Organismo Geneticamente Modificato è un organismo nel quale con una tecnica, detta anche in ingegneria genetica ‘tecnica del DNA ricombinante’, un gene estraneo viene inserito in quell’individuo, in quella popolazione, in quella specie. Qual è il motivo di rischio ed il motivo di accettabilità di questo tipo di procedimento? La modificazione genetica di un microrganismo potrebbe rappresentare un potenziale pericolo se questo nuovo microrganismo, diffondendosi nell’ambiente naturale, fosse in grado di produrre una proteina umana in quantità e luoghi sbagliati, con eventuali effetti disastrosi se fosse in grado di inserirsi nel corpo umano.
Il dibattito, in ambito non solo scientifico, ma anche politico ed economico è particolarmente acceso, poiché a sostegno delle diverse posizioni emergenti non vi sono unicamente motivazioni tecnico-scientifiche, ma anche ragioni etiche, le quali non entrano tanto nel merito delle potenzialità “mediche” e dei vantaggi economici dell’uso di OGM in natura, bensì toccano principi etico-filosofici quali quello della libertà di ricerca e dei limiti che essa può o deve avere.