Elia Portarena e Ludovico Portarena


Domenica in Musica
Giovani talenti
In collaborazione con l’Accademia di Musica Stefano Strata

L’ultimo incontro di questa stagione dei Concerti dell’Accademia Strata a Palazzo Blu porta sul palco i due fratelli Portarena, chitarra e violino, vincitori di borse di studio nelle masterclass annuali dei Maestri Aniello Desiderio e Alina Company.
La chitarra di Elia Portarena propone in apertura lo spumeggiante set di variazioni su Il Carnevale di Venezia di Francisco Tárrega (1852-1909), figura chiave nello sviluppo del repertorio chitarristico nella seconda metà dell’Ottocento; a seguire, un tango struggente di Astor Piazzolla (1921-1992), Invierno porteño, tratto dalla raccolta Las Cuatro Estaciones porteñas che nel titolo richiama le quattro stagioni vivaldiane, ma ambientate a Buenos Aires (porteño, infatti, si riferisce agli abitanti della capitale argentina).

Seguono due pezzi di bravura, due tarantelle, per il violino di Ludovico Portarena, accompagnato alla chitarra dal fratello. Il primo, Introduzione e Tarantella op. 43, è del violinista romantico Pablo de Sarasate (1844-1908) ed inizia con una melodia cantabile che, attraverso arpeggi via via più rapidi, conduce all’indiavolata tarantella. Caratteristici effetti violinistici sono gli armonici, il pizzicato con entrambe le mani, e il sautillé su tre corde. Il secondo brano per violino e chitarra è lo Scherzo-Tarantelle op. 16 del violinista polacco Henryk Wieniawski (1835-1880), brano che alterna al rapido movimento della danza in sol minore due episodi cantabili in tonalità maggiore.

Apre la seconda parte del concerto il violino solista di Ludovico Portarena con il capriccio n. 20 di Paganini (1782-1840), reminiscente del genere pastorale nel suo andamento cullante sostenuto da note di bordone. I due strumenti si ricongiungono, su un piano di parità, nell’ultimo pezzo, Histoire du Tango di Astor Piazzolla, originariamente scritto per flauto e chitarra ma divenuto ancor più popolare nella trascrizione con il violino.

Il brano, di cui ascolteremo i movimenti Bordel 1900, Café 1930 e Nightclub 1960, ripercorre le principali tappe nell’evoluzione del tango argentino, dagli esordi al tango classico fino al tango nuevo creato da Piazzolla, fusione di culture ed esperienze diverse.