Appuntamento il 3 e il 10 luglio, nel giardino del museo
Torna a Palazzo Blu l’Accademia di musica Strata, con i suoi giovani talenti. Sono due appuntamenti a luglio, il 3 e il 10, nel giardino del museo. Nel primo incontro, il pianista Pierpaolo Buggiani presenta una delle più famose sonate beethoveniane, considerata l’apice del cosiddetto periodo eroico, a cui l’editore Cranz diede il titolo di Appassionata, rimarcando il carattere fortemente drammatico della composizione. Combattuta tra due stati d’animo contrastanti, la sonata colpisce l’ascoltatore non solo per la sua carica emotiva, che cresce attraverso l’uso sapiente di climax, silenzi e scarti armonici, ma anche per la novità della forma, pensata in due grandi blocchi, tra cui si inserisce, a mo’ di introduzione al finale, il contemplativo Andante con moto, serie di variazioni su un tema popolaresco. Il pianista Edoardo Mancini propone la Fantasia op. 17 di Schumann. Pensata in tre movimenti, come una sonata, ma decisamente più libera formalmente, la Fantasia è composta nel segno di Clara, da cui Schumann era stato costretto a separarsi per l’ostinata opposizione del padre di lei: “il primo tempo è davvero quanto di più appassionato abbia mai fatto, un profondo lamento per te”, scriveva il giovane musicista all’amata, al termine della composizione della fantasia.
Nel secondo appuntamento con i giovani talenti dell’Accademia Strata, il 10 luglio, il chitarrista napoletano Nino D’Amico propone alcune pagine di grande fascino. Si parte dal dolente Preludio in Do minore del grande chitarrista paraguayano Agustín Barrios Mangoré, romantico post litterami, per approdare a due brani propriamente romantici: Le départ di Napoleon Coste, ispirato alla partenza dei soldati francesi per la guerra di Crimea, e il Carnevale di Venezia di Francisco Tárrega, che rielabora un tema reso celebre dalle virtuosistiche variazioni di Niccolò Paganini. Il viaggio musicale prosegue con due sonate nello stile preclassico e originalissimo di Domenico Scarlatti per concludersi con la Gran Sarabanda del chitarrista cubano Leo Brouwer, tardivo omaggio al celeberrimo tema della follia. Nel secondo concerto il violino di Francesco Bagnasco e la chitarra di Fabio De Lorenzo propongono in apertura la sonata in La minore di Niccolò Paganini, esperto virtuoso in entrambi gli strumenti. Il secondo brano in programma, di Astor Piazzolla, è una suite in quattro tempi che ripercorre la storia del tango argentino, partendo da Bordel, che fa riferimento alla danza del primo Novecento tipica dei locali malfamati di Buenos Aires, passando per il tango classico di Carlos Gardel, toccando il tango nuevo creato dallo stesso Piazzolla per approdare ad un tipo di tango vicino alle sperimentazioni moderniste del secondo Novecento e adatto al solo ascolto.
Gli eventi sono a ingresso libero con prenotazione obbligatoria su eventbrite.it