La tela, datata 1632, appartiene al periodo napoletano di Artemisia Gentileschi. Per la tematica il dipinto sembra esulare dal consueto repertorio della pittrice, apprezzata fino a questa data come autrice di scene narrative. La figura qui proposta, che indossa lussuosi vestiti, occupa lo spazio con classica e ponderata compostezza, ha la mano appoggiata sul fianco e con fare spavaldo e regale, porta la corona d’alloro, simbolo d’immortalità, e la tromba, simbolo della Fama.
Il dipinto sarebbe stato realizzato per commemorare la figura di François Rosières, consigliere della potente famiglia dei Giusa, il cui nome compare inciso nelle pagine del libro sulla sinistra, insieme a quello dell’artista.
Il dipinto, originariamente rappresentante la figura allegorica della Fama, come dimostrano le ali sulle spalle rinvenute dopo l’ultima operazione di pulitura, sarebbe stato modificato in itinere eliminando le ali, con l’intento di raffigurare la Musa della storia Clio.