L’opera si relaziona con l’Adorazione omonima conservata nella Pieve di Calci: quasi identiche nelle dimensioni, le due opere condividono il soggetto e l’impaginazione costruttiva, sebbene esse siano assai distanti per qualità pittorica. L’esemplare conservato nella Pieve è stato oggetto di pesanti ridipinture e riduzioni che rendono discutibile la totale autografia, pertanto la versione conservata negli spazi espositivi di BLU | Palazzo d’Arte e Cultura rappresenta, nella sua indiscutibile superiorità pittorica, opera senza dubbio più accreditata soprattutto per intonazione generale, scelta dispositiva dei gruppi figurativi e raffigurazione dei particolari.
L’atmosfera ricreata nella tela appare dominata dall’accenno delle possenti architetture in rovina che sono raffigurate con sobria monumentalità unitamente alla figura di San Giuseppe, del pastore a destra e dell’agnello a capo all’in giù offerto al Bambino. L’eleganza dei cangiantismi non sforzati delle vesti degli angeli arricchiscono la scena di una solennità mai invdente ma solo percepibile.