Giuseppe Bartolini esordisce come pittore alla fine degli anni Cinquanta. Ha tenuto personali in varie città italiane e straniere ed ha partecipato a numerose collettive di pittura e di grafica in Italia e all’estero, vincendo numerosi premi. Nel metodo di lavoro di Bartolini assume un ruolo fondamentale la fotografia, punto di partenza imprescendibile dei suoi dipinti, la cui essenza si concretizza poi in termini pittorici, con tocchi minuti e calcolati. Nel corso degli anni Settanta abbandona quasi del tutto la figura umana per dedicarsi alle vedute, principalmente attinte al familiare ambiente del territorio pisano.
In questa versione tarda di Orto botanico si notano sulla sinistra la Torre, il Duomo e, più in basso, l’edificio tardo-ottocentesco sede del Dipartimento di Scienze botaniche. Il grado di luminosità del verde della vegetazione è variato con moto concentrico e spiraliforme. Sul cielo, di un grigio uniforme, si staglia a destra un ferro sporgente che suggerisce la continuità dello spazio oltre i limiti della tela dipinta.