Fine di un giorno, olio su tavola

Periodo: XX

Ferruccio Pizzanelli frequentò la Scuola d’arte di Lucca e in seguito l’Accademia di Belle Arti di Firenze, in cui si diplomò orientandosi verso le arti applicate. Questa propensione lo portò nei primissimi anni del Novecento a dedicarsi alla lavorazione artistica del cuoio, affinata durante un lungo soggiorno milanese. Nel 1913 tornò a Pisa, e dal 1916 al 1924 soggiornò a Torre del Lago, entrando in contatto con l’ambiente artistico versiliese. Negli anni successivi Pizzanelli fu uno dei protagonisti principali della vita culturale pisana, organizzando mostre, insegnando pittura e dedicandosi con buoni risultati anche alla pittura su parete. La sua pittura fu essenzialmente caratterizzata da un tono figurativo, estranea alle avanguardie, ma carica di un gusto personale curioso e raffinato.

Fine di un giorno venne presentato da Pizzanelli alla II Mostra del Sindacato pisano artisti nel 1931, sebbene un cartellino sul retro ne indichi una sua precoce redazione nel 1920. L’opera raffigura probabilmente uno scorcio della pineta di Vecchiano non troppo distante da Torre del Lago, ritratto con un senso di malinconica pacatezza che neppure la dominante presenza di bambini riesce a riscattare. La tavola attesta quella vena intima e silenziosa che caratterizzò larga parte dell’attività dell’artista.