Salvatore Pizzarello iniziò sin da piccolo a dedicarsi al disegno, assecondando una passione che incrementò soprattutto a partire dal 1923, anno del suo trasferimento a Pisa, sua nuova e definitiva patria. Qui si dedicherà totalmente all’attività pittorica, diventando ben presto una delle personalità di riferimento artistico della città, grazie anche ad una precoce ed intensa attività espositiva, che prese le mosse in abbondante anticipo sull’anno del suo diploma alla Scuola d’Arte di Lucca (1936). Divenuto nel 1940 insegnante di Disegno Architettonico presso l’Istituto Tecnico Industriale, nel 1946 fu nominato assistente di Disegno presso la facoltà d’Ingegneria. Vivace e attivo organizzatore culturale e animatore del panorama artistico locale, Pizzarello vantò frequentazioni anche al di fuori della ristretta cerchia pisana, fino ad intessere una proficua amicizia con Oskar Kokoschka, il cui stile non mancò di riflettersi su quello del nostro artista.
Si segnalano altre opere di Pizzarello di analogo svolgimento: una descrittiva Neve in Piazza Santa Caterina presentata nel 1940, un Autunno in piazza Santa Caterina del 1952, e una più tarda Piazza a Primavera del 1957, chiaramente identificabile nella nostra. E’ evidente come qui il pittore non concentri l’interesse sulla statua di Pietro Leopoldo che domina la piazza, ma sulla modesta e appartata presenza dei giostrai, con un segno d’interesse per gli aspetti antimonumentali del luogo. In questa sensibilità emergeva allora un interesse per gli umili, che così bene apparenteranno la sensibilità di Pizzarello a quella di altri artisti pisani a lui coevi, come per esempio Viviani e Bonfanti. Grigio in piazza Santa Caterina, realizzata nel 1958, venne esposta alla mostra antologica pisana di Pizzarello del 1963, dove venne segnalata come vincitrice del premio Cassa di Risparmio alla Mostra Nazionale Premio Pontedera.